Bandecchi sbeffeggia i padri di Ventotene con una ventottenne

Post irriverente del sindaco di Terni. Esplode la baruffa politica

TERNI – Era un po’ che non gli scivolava il dito sui social. Ma ora Stefano Bandecchi è alla ribalta mediatica con uno dei suoi interventi che sono un condensato di scurrilità, sarcasmo e anche un po’ di politica. Bandecchi interviene sul dibattito del Manifesto di Ventotene, accostando il luogo di detenzione e di confino di tanti antifascisti al corpo di una ventottenne.  

E sembra di capire che tra il Manifesto, considerato dai più come la nascita di una Europa federale che va oltre i nazionalismi del Novecento (redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, rappresenta un documento fondamentale per la nascita del progetto europeo) e il fisico scultoreo di una modella, Bandecchi preferisca di gran lunga quest’ultimo. Il sindaco  condisce il tutto con alcune considerazioni politiche: «Il Manifesto che a Ventotene non avrebbero mai potuto scrivere per mancanza di capacità e allegria cerebrale. Erano comunisti, dittatura, alcol e spie sul territorio per rompere i coglioni. Fratellanza con Urss, Unione sovietica (sparita).

L’uscita temeraria non è sfugge deputata di Avs Elisabetta Piccolotti che,  scesa da una Tesla di Musk, dichiara: «Il post del sindaco  di Terni  Bandecchi pubblicato sui social dedicato al Manifesto di Ventotene è una vera porcheria maschilista. Ed è anche una imbarazzate confessione – prosegue la parlamentare rossoverde – per Bandecchi da un lato ci sono quelli di Ventotene, cioè noi che vogliamo costruire un’Europa più democratica e più libera, e dall’altro chi, come la destra, in testa ha solo le immagini di giovani donne seminude. Se non ha voglia di fare politica – conclude Piccolotti –  e preferisce immaginarsi ‘pappone’ farebbe bene a smettere di fare il sindaco»

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