Conti, Tesei: «Da Proietti e giunta solo falsità, l’Umbria si salva solo con le loro dimissioni»

PERUGIA – Dimissioni della presidente Proietti e della giunta regionale subito. E’ la richiesta che parte dall’ex governatrice, Donatella Tesei e dagli altri consiglieri di centrodestra nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani (giovedì 27 marzo) a palazzo Cesaroni convocata in risposta all’”Operazione verità 2.0” da Proietti ieri.

Nel pomeriggio, gli esponenti dell’opposizione andranno dal prefetto «e faremo quello che c’è da fare per l’accesso agli atti e chiederemo di vigilare su questi comportamenti. Noi non facciamo nessuna operazione verità perché la verità è una. Anche se con le bugie sono state vinte le elezioni, quando si continua a dire il falso è grave soprattutto per chi ha responsabilità di governo».
«L’ Umbria – ha affermato Tesei –si salva solo in un modo, con le loro dimissioni perché hanno la consapevolezza di aver detto il falso». Ha aggiunto l’ex presidente: «Si può chiudere il bilancio 2024 in assoluto equilibrio ed anche con un avanzo di 14 milioni di euro, non c’è quindi pericolo di diffide e di commissariamento né tanto meno c’è bisogno di una manovra fiscale di 322 milioni»
«La prima bugia – ha proseguito Tesei – è quella di aver detto che il nome della società incaricata di certificare il bilancio della Regione (Kpmg) è scritto nella delibera di Giunta. Questo nome non c’è quindi è stato dichiarato il falso, senza dimenticare il tema di quando è stato conferito ufficialmente l’incarico”. Tesei si è detta poi stupita di come “si può fare operazione falsa sapendo di farlo anche vista la relazione presentata e omessa nella parte che spiega invece come si possono recuperare le risorse». E ancora: «Nel corso grande operazione verità della presidente Proietti sono state proiettate slide in cui si parla del buco della sanità fatto dal mio governo in cinque anni, ma questo significa mistificare perché confondono il risultato delle aziende sanitarie con il bilancio sanitario e perché i nostri risultati di esercizio del sistema sanitario regionale sono stati tutti certificati dal Mef. Ci hanno raccontato che il disavanzo è iniziato dal 2019 ma le aziende umbre erano in disavanzo da anni prima. C’è sì un disavanzo e che ha bisogno di riforme strutturali ma che avevamo iniziato a fare e siamo potuti partire solo finito il Covid».

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