Corso Tacito, tornano le transenne di pericolo

Nemmeno un mese fa l’intervento di manutenzione sulla pavimentazione di pregio. Poi salta un’altra mattonella e nessuno la rimette

TERNI – Le tante analisi sulla non attrattività del centro di Terni e sulla sua decadenza, dovrebbero partire dallo stato di manutenzione delle strade. Con quella più importante, Corso Tacito, che collega le piazze Ridolfi, Europa e Repubblica, a piazza Tacito, che appena si finisce di aggiustare è di nuovo rotta. Auto e furgoni transitano di giorno e di sera in entrambi i sensi di marcia, nonostante la via sia pedonale e malgrado non ci siano più tutte le attività economiche di un tempo. Negli anni ha chiuso quasi tutto: gli uffici dell’Inps, i negozi di telefonia, le catene di abbigliamento, le agenzie.

Ci sono i locali sfitti, le auto in sosta selvaggia, le transenne di pericolo. Rassomigliando più ad una groviera che ad un salotto, l’amministrazione Bandecchi ha inviato le sue squadre di operai a rattoppare la situazione poco prima della festa di San Valentino, della fiera del Cioccolentino. In pochi giorni corso Tacito è tornata perfetta. Poi, è saltata un’altra basola di porfido ma l’amministrazione Bandecchi invece che inviare il personale qualificato ha rimediato con una transenna e il relativo cartello di pericolo. Dieci giorni così, in barba alle politiche anti degrado.

«Venite ad investire a Terni, che è bella ed economica» – ha gridato il sindaco Bandecchi venerdì 14 marzo. Ha scritto a 101 brand nazionali ed internazionali invitandoli ad aprire un punto vendita a Terni ed elencandogli tutte le agevolazioni fiscali. Infatti, ha azzerato la Taric alle attività economiche che investiranno sul territorio, soprattutto a quelle che andranno ad occupare un locale sfitto da almeno due anni, così da risolvere le varie situazioni di degrado. Ma non fa aggiustare il Corso, non sanziona i titolari di immobile che continuano a lasciare in abbandono le vetrine vuote, non riesce a contrastare il fenomeno delle soste selvagge, dell’abbandono dei rifiuti, dell’incuria delle strade. A distanza di venti metri dalla transenna in questione, ce ne sono altre quattro. Sono state messe dai vigili del fuoco sotto la Galleria del Corso, dopo che, giovedì 13, sono caduti alcuni pezzi di intonaco. Uno spazio privato ad uso pubblico, dove è rimasto soltanto un barbiere. Dove hanno chiuso via via tutti: New Sinfony, L’elefante,  il Caffè del Corso, Barbetti, Domus. E poi ancora, attraversata la strada, su via Mancini, altre tre transenne. Anziché aggiustare un marciapiede. E di nuovo, al lato della chiesa di San Pietro (vico dell’Arco), dove sta la scuola elementare Mazzini, un’altra ancora. Sta lì da novembre. Un degrado che non ha niente a che fare con la Taric.  

Nella corsa a sindaco di Amelia il Patto Avanti fa dieci passi indietro

È scomparsa nel nulla da giorni: paura per una 52enne. Il mistero del cellulare senza sim