Sanità, Romizi: «Ma quale operazione verità? Serve solo a nascondere l’aumento delle liste d’attesa e tasse più salate»

Le parole del segretario regionale di Forza Italia

di Andrea Romizi*

PERUGIA – L’operazione verità. Sì, ma quale verità? La percezione è che questa campagna sensazionalistica serva solo a nascondere il fatto che le liste d’attesa aumentino invece che azzerarsi e che, come preannunciato, si prefigura un aumento di tasse che peserà non poco sulle spalle dei cittadini umbri.

Sul Sito Ufficiale della Regione Umbria, sui canali social sempre ufficiali di un ente pubblico, attraverso una grave ingerenza della politica nella comunicazione istituzionale, o peggio, con l’utilizzo della comunicazione istituzionale per fini politici e propagandistici, nella giornata di ieri è apparsa quella che viene definita “un’operazione verità”, che di verità, ahimè, ha ben poco.

Alla scadenza dei famosissimi tre mesi in cui si sarebbero dovute azzerare le liste d’attesa, come promesso dalla sinistra in campagna elettorale, puntualissima come un orologio arriva una “verità” pronta a scombussolare tutti i piani. E le liste d’attesa? Quelle sono invece raddoppiate, nonostante l’impegno dichiarato.

Questa “verità” ci giunge attraverso una società privata di revisione contabile alla quale la giunta avrebbe conferito l’incarico di cui a oggi però non ci è dato conoscere né modalità e né costo. Incarico la cui correttezza è da valutarsi anche sulla scorta di pronunciamenti della Corte dei conti, quale quello della Sezione regionale di controllo per la Lombardia, in sede di giudizio di parifica del rendiconto regionale 2012. In particolare, in detta deliberazione, la Corte ha contestato la mancanza dei presupposti per il conferimento di un incarico di due diligence, attesa la sovrapposizione con le funzioni degli organi di controllo interni della regione, le funzioni del Collegio dei Revisori, le funzioni istituzionali della medesima Corte dei conti.

E nel caso della sanità intervengono in aggiunta Agenas ed il Mef, che negli anni hanno sempre verificato e certificato la correttezza dei bilanci umbri.

Ma andiamo nel dettaglio dell’”operazione verità” della presidente Proietti

Con la cd. “Operazione verità” sui conti in sanità, la Presidente Proietti riferisce che:

* Il deficit strutturale partirebbe dal 2020, mentre fino all’anno 2019 la situazione del Sistema Sanitario Regionale sarebbe rimasta di sostanziale equilibrio;

* Il deficit strutturale avrebbe raggiunto la cifra record di 243 milioni di euro nel 2024 (per poi dover, invece, precisare che, se considerato il risultato positivo nella Gestione Sanitaria Accentrata, pari a 153 milioni, il risultato economico del consolidato regionale della sanità scenderebbe a – 90 milioni).

Il tutto condito da esternazioni non prive di enfasi: “Immaginavo un conto in rosso profondo ma con numeri di questa proporzione ci hanno letteralmente sconvolto”.

Dall’operazione “verità passiamo all’operazione realtà”

* Il deficit strutturale, invero, è già presente a partire dal 2015: nell’infografica opportunamente “corretta”, riportiamo il reale disavanzo delle 4 aziende del Servizio sanitario regionale nelle diverse annualità, con un disavanzo complessivo che ammontava nell’annualità 2019 a oltre 115 milioni di euro;

* Il report fornito a novembre dalla Direzione regionale Salute e Welfare, indicava quale previsione per il 2024 un disavanzo di 40 milioni di euro, in riduzione quindi rispetto agli anni precedenti. In ogni caso, anche a voler prendere per veritieri i dati comunicati dalla Presidente Proietti, il deficit sarebbe di 90 e non di 243 milioni di euro, in linea quindi con il passato. Tutto ciò nonostante la pandemia, l’inflazione, gli adeguamenti contrattuali e un quadro nazionale e internazionale ben più critici. Non siamo allora dinanzi a uno stratosferico “buco di bilancio” come provano a raccontare, ma ad uno squilibrio già noto che è sempre stato ripianato negli anni dalle giunte che si sono succedute, con bilanci chiusi in equilibrio e certificati dal Mef fino al 2023.

È lecito chiedersi quindi, qualcuno ha diffidato la Regione Umbria? È in atto un piano di rientro? Un accordo per il disavanzo? C’è in sintesi un atto formale?

Non ci risulta affatto.

Qual è allora la reale finalità dell’”operazione verità”? Spostare l’attenzione dalle lista d’attesa? O forse quella di riuscire in qualche modo a giustificare l’incremento delle tasse? Senza una procedura certa di contestazione per il disavanzo di gestione del servizio sanitario non c’è alcun motivo per aumentare le addizionali regionali.

Sarebbe stato forse più onesto da parte della giunta regionale riconoscere che non si riescono a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale. E per questa mancanza di trasparenza e sincerità a farne le spese sarà l’intera comunità umbra.

*Consigliere all’Assemblea legislativa dell’Umbria e segretario regionale di Forza Italia

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