TERNI – Per aver commentato con un «continui a fare quello gli pare in questo consiglio», il diniego ad intervenire per “fatto personale”, Josè Maria Kenny fu espulso dall’aula. La presidente Francescangeli non esitò un istante ad esibire il cartellino rosso. Per ben due volte fece uscire il consigliere d’opposizione dall’emiciclo, accusandolo di usare modi violenti. Per la sequela di insulti – «coglioni, morti di fame» – dispensati a destra e a sinistra dal sindaco Bandecchi, sospende la seduta per pochi minuti. Punto. La consigliera del gruppo misto Cinzia Fabrizi se ne lamenta. Invita ancora una volta la presidente «a fare la presidente» e il sindaco ad esprimersi con un linguaggio meno “primaverile”.
La richiesta non passa. Al sindaco è consentito dire tutte le parolacce dl mondo, fare il verso del cane e molto altro ancora. La novità rispetto al passato sta nel fatto che le frasi più colorite di Stefano Bandecchi non vengono rilevate dal sistema di registrazione del consiglio comunale di Terni. Silenzi al posto del bip censorio.
