MARCO BRUNACCI
PERUGIA – Umbri “spennati” e presi in giro? Speriamo davvero di no. Ma insomma, quel che risulta dalla elaborazione di Marco Regni, fatta confrontandosi con tecnici del ramo avrebbe risvolti clamorosi.
Se vi è rimasta un po’ di pazienza, dopo la gran botta che avete preso con l’aumento dell’86% e dell’82%, potrete scoprire, leggendo Regni, qui sotto, che il conto complessivo della manovra prevista dalla Regione sta in piedi solo se si calcola un aumento, che sarebbe una ordalia, una punizione divina, del 110%. Oltre alla durezza del provvedimento ci sarebbe però anche una legge dello Stata violata: quella che prevede nel 3.33 il massimo di aumento Irpef consentito alle Regioni. Verrebbe il 3.39% sulla fascia da 59 mila euro.
Il pasticciaccio è brutto per davvero. E va usata l’immagine di un grande scrittore di misteri come Carlo Emilio Gadda perché tutti noi vorremmo avere un chiarimento dalla Regione.
Sperando che possa essere in qualche maniera meno angoscioso di questi ultimi numeri, per quel che possibile dopo una stangata sul ceto medio delle proporzioni conosciute, che si ripercuote certamente anche sulla fasce deboli, anche in maniera più pesante, vista il tessuto sociale dell’Umbria.
Potrebbero essere sbagliate solo le slide – e si tratterebbe di una figuraccia epocale dato che erano intitolate “Chiarezza e efficienza”. Ma se sono sbagliati i conti delle tabelle e quelli dell’iscrizione a bilancio della manovra potrebbero scattare effetti ben diversi.
Per i cittadini colpiti (e quelli che ne pagheranno poi le conseguenze) comunque solo guai. Però qui è urgente una risposta. Magari c’è una spiegazione. La attendiamo.
L’analisi di Marco Regni
Giovedì 10 aprile il consiglio regionale ha approvato la legge regionale sulla stangata e come naturale che sia, dal giorno dopo, i Caf, i cittadini, hanno iniziato a far di conto sull’impatto reale.
Ai sensi della legge vigente sull’addizionale regionale irpef art. 50 del D.Lgs. Numero 446/1998 così come integrato dall’art. 6 del D.Lgs. n. 68 del 2011 che dice fra le altre cose che rispetto all’aliquota di base dell’addizionale pari all’1,23 % la maggiorazione di cui hanno facoltà di poter disporre le Regioni con proprio atto, a decorrere dal 2015 non può essere superiore a 2,1 punti percentuali, per una aliquota percentuale massima del 3,23%.
Questo è l’impianto normativo, come anche riportato dalla relazione che la Giunta inviò a marzo al consiglio regionale.
Il venerdì 11 aprile, ad un certo punto della giornata inizio a ricevere alcune telefonate di persone che mi segnalano che: norme nazionali alla mano, legge regionale e slide “Chiarezza ed efficacia” alla mano, c’è qualcosa che non quadra.
Provo a spiegare.
In base alla legge regionale approvata e applicando la normativa nazionale, le aliquote della nostra regione per gli anni 2025, 2026, 2027 dovrebbero avere (poi capirete il perché del condizionale) i seguenti importi:
a) fino a 15.000 euro, maggiorazione dello 0,5 per cento e dunque 1,73;
b) oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, maggiorazione dello 1,79 per cento e dunque 3,02;
c) oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro maggiorazione dello 1,89 per cento e dunque 3,12;
d) oltre 50.000 euro, maggiorazione dello 2,1 per cento e quindi il massimo possibile, il 3,33.
Purtroppo nelle slide della Giunta mancava (anche qui un deficit di chiarezza) l’indicazione espressa dell’addizionale regionale complessiva a carico dei contribuenti per ciascun scaglione di reddito.
Applicando queste aliquote agli importi mostrati a pag 31 nelle slide dal titolo “Chiarezza ed efficacia” a titolo di esempio, sopra al secondo scaglione, chi ha 30.000 di reddito e considerando la detrazione di 150 euro pagherebbe nel 2025 la somma di euro 564 nel 2024 ha pagato 428, la differenza sarebbe di 136 euro, le slide della regione, invece riportano il dato di 196 euro e dunque ben 60 euro in più. Come è possibile?
La stessa situazione si ritrova in tutti gli esempi indicati nelle slide con importi differenti a salire.
Altro fatto misterioso me lo rappresenta un giornalista nel pomeriggio di venerdì, chiedendomi contezza delle mie simulazioni sui contribuenti da 50.000+1 in su perché, del tutto stranamente e in violazione dei principi della comunicazione istituzionale (di questo scriveremo nei prossimi giorni), non ve ne era traccia nelle slide della Giunta.
E per fortuna che, dopo un mese di terrorismo mediatico, dovevano portare chiarezza…
Per farla breve, mentre in molti continuano ancora a cercare l’errore, alla fine emerge che i conteggi delle slide della giunta (raffronto dell’importo pagato a titolo addizionale regionale irpef 2024 con l’importo della somma da pagare nel 2025) danno quegli importi indicati dalla Giunta, solo se ipotizziamo delle aliquote che siano la somma di quanto si pagava nel 2024 con la maggior addizionale aggiunta nel 2025.
Per essere più semplici e comprensibili le scrivo direttamente:
00-15.000 aliquota di 1,73%;
15.000-28.000 aliquota di 3,41% (e già qui sforeremmo la cifra massima del 3,33%);
28.000 – 50.000 aliquota di 3,56%
sopra i 50.000 aliquota il 3,93%.
Se provate a rifare il calcolo delle simulazioni indicate a pagina 31 delle slide della giunta regionale con le aliquote sopra indicate e detraete solo per la fascia 28.000-50.000 i 150 euro, allora risulterebbero corrette.
Quindi ora è possibile sforare quello che è (era?) il limite di legge del 3,33%?
C’è una nuova norma che lo consente?
Solo se fosse così, allora le slide presentate dalla giunta sarebbero corrette.
Diversamente, se il muro del 3,33% non fosse superabile, allora le tabelle di simulazione della Giunta nelle slide, sono completamente errate.
Ritengo molto importante essere certi di questa risposta, anche perché – sembra salvo errori possibili – che anche la relazione dell’emendamento e le tabelle di bilancio votate dal consiglio regionale siano impostate con il concetto delle slide.
Il testo della legge regionale, invece, per quanto capace di produrre la maxi stangata, non sembra produrre la stessa singolarità.
Se fosse possibile sfondare il muro del 3,33% massimo di aliquota, gli aumenti che sono stati simulati ne giorni scorsi, che già erano giganteschi, sarebbero ancora maggiori, diversamente è probabile che le tabelle degli stanziamenti vadano completamente riviste.
Siamo sicuri che quanto prima queste domande avranno una risposta vista la posta in gioco.
PS per darvi l’idea degli eventuali aumenti con le aliquote superiori al 3,33% il caso di Mario 28.000+1 rispetto al suo amico Francesco 28.000 se con le aliquote calcolate “normalmente” pagherebbe una addizionale regionale di 502 euro, con queste ipotetiche “super aliquote” salirebbe a ben 553 euro contro i sempre 344 euro di Francesco e quindi uno scalone di 209 euro in più per 1 (un solo euro in più di imponibile irpef). Speriamo per il sig. Mario e per tutti, che la stangata – comunque inaccettabile – non arrivi all’assurdo delle “super aliquote umbre” che sfondano la soglia massima (?) del 3,33%.


