TERNI – E’ davvero una Pasqua di Passione per la Conca. La città attrattiva, a dimensione turistica e culturale, non è riuscita ad offrire un appuntamento degno di nota. Niente Umbria Jazz, niente concerti, niente eventi espositivi ad eccezione della personale di Enrico Tomassi (pittore astratto di Monte Castello Vibio trapiantato a Terni) a palazzo Carrara.
Palazzo Montani Leoni, è vero, ha aperto nuovamente alla grande arte con la mostra “Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia”, a cura di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano, mi si tratta di una iniziativa della Fondazione Carit, senza alcun contributo delle istituzioni.
Terni si presenta dunque al grande appuntamento di Pasqua con le interrogazioni dei consiglieri comunali di opposizione per segnalare l’erba alta e la mancanza di interventi di manutenzione nell’area della Cascata delle Marmore. Un sito turistico che appena pochi giorni fa è stato protagonista assoluto di Linea Verde, su Rai 1, e che, appunto, ha gli occhi di milioni di spettatori addosso. Chiusi tutti i contenitori culturali ad eccezione dei musei del caos. Serrati, pei il ponte di Pasqua, anche il Secci e il Gazzoli. Ancora inagibili l’auditorium del Carmine e Palazzo di Primavera (forse riapre a settembre). Facile a dirsi “La città Turistica” Molto più difficile da realizzare. Non a caso i pannelli informativi, che lo scorso anno davano il benvenuto a “Terni città dell’amore”, sono spenti. A quanto sembra l’assessora al Bilancio non è riuscita a trovare i 10mila euro che servono per riattivarli.


