DI MARCO BRUNACCI
PERUGIA – Sentinella, a che punto è la notte di questa Umbria travagliata? Per ora buio fitto e resterà buio finchè non chiude l’Ufficio propaganda (che non aiuta le famiglie ad arrivare alla fine del mese) e la nuova Giunta non inizia a governare. Dovrà farlo per 5 anni , sarebbe ora che cominciasse.
Allora: a che punto siamo.
- 145 mila umbri e passa pagheranno 52 milioni di tasse all’anno in più (+86% a partire da stipendi da 1.500 euro al mese) dal prossimo primo maggio. Sono per il 56% lavoratori dipendenti, 38% pensionati e solo il 6% di autonomi che, beati loro, hanno lo scudo antiProietti. Dopo questa stangata, l’Umbria è in cima alla classifica delle regioni italiane per livello di pressione fiscale. Il lavoro fatto da Gnagnarini (leader di Iv e quindi di questa maggioranza) è stato prezioso perchè ha dimostrato come l’Umbria è nella condizione identica di una Regione commissariata per buco sanitario, mentre il buco sanitario non c’è.
- In un divertente crepitio di slide si tenta di girare intorno a quello che è il nodo centrale: l’Umbria è ai massimi livelli di tasse tra le Regioni italiane, ma con un grosso guaio in più: la stangata c’è, ma non aiuterà a risolvere la questione sanità. Come invece succede alle Regioni commissariate.
- Ecco il punto: il buco della sanità non c’è, ma lo squilibrio dei conti della sanità è una realtà di tutte le regioni italiane e il centrodestra lo ha ereditato dal centrosinistra. Sia gli uni che gli altri hanno provato ad applicare qualche terapia alla malattia, evitando però di affrontare il crudele test del Piano sanitario.
- I temi sono stati correttamente posti dall’assessore della Tesei, il (non amato) veneto Coletto. Da qui però si riparte. Il centrodestra ha evitato di prendere le dure decisioni necessarie con l’attenuante di aver avuto due anni di Covid e non abbastanza tempo per la cura da cavallo necessaria a rimettere in equilibrio sostanziale i conti lasciati dal centrosinistra, senza dover correre di qua e di là per rimediare questo o quel contributo. Il centrodestra ha fatto il possibile, ma poteva fare il Piano sanitario e non lo ha fatto. Il centrosinistra ora non ha più scuse.
- Quali sono gli elementi di squilibrio individuati correttamente da Coletto?
A. 17 ospedali in una realtà come l’Umbria non sono sostenibili.
B. Due aziende ospedaliere strutturate e autonome come quella di Perugia e di Terni non hanno modo di mantenersi se non ci si inventa qualcosa (e se non si riduce il personale amministrativo).
C. Un ospedale come Spoleto, non solo non può avere il punto nascita promesso da Proietti in campagna elettorale, essendo ben al di sotto dei 500 parti minimi annui indicati come margine di sicurezza dall’Oms, ma ha già ottenuto troppo rispetto a quello che è economicamente sostenibile all’interno del Terzo Polo con Foligno. - Le dichiarazioni di Coletto che, tanto successo hanno avuto nel centrosinistra, adesso sono lì per “aiutare” la nuova Giunta. Che farà la presidente-assessore Proietti: chiuderà, magari, come si dice, riconvertendoli, un paio dei 17 ospedali? Farà di Pantalla un poliambulatorio? Studierà una cura dimagrante per Spoleto? Ma soprattutto: farà dell’Azienda ospedale di Terni una succursale di quella di Perugia?
- Se si riesce a chiudere questo fastidioso Ufficio propaganda, aiutiamo i governanti attuali, raccontando la storia delle due Aziende ospedaliere di Perugia e Terni. Coletto era contrario a tenerle così come sono oggi. La presidente Tesei e il rettore Oliviero hanno fatto l’impossibile presso l’allora ministro alla salute del Governo Conte, Speranza, per cambiare i numeri di legge e consentire di tenere Terni accanto a Perugia. Risultato ottenuto, con Coletto messo in minoranza. Chi aveva ragione? Ecco: quando si parla di elementi di squilibrio del bilancio della sanità, di questo si deve parlare, piantandola di buttarla sull’inutile derby Sinistra-Destra.
- La giunta Tesei ha fatto tutto il possibile per cercare di realizzare il nuovo ospedale di Terni, riservando una cifra (oltre 100 milioni) tuttora a disposizione. Oggi di fatto non c’è alcuna prospettiva. Terni penalizzata come non è giusto che sia e nessuno sembra averne più contezza.
- Ecco perchè la notte è buia: 52 milioni di manovra recessiva, che penalizzerà le fasce deboli dopo aver colpito il ceto medio, senza che ci sia nessuna soluzione impostata per la sanità. Ma Umbria7, che ha tanta fiducia nei suoi governanti, attende con fede e speranza (ma per la carità, abbiamo già dato).


