Morte di papa Francesco, il mondo è in lutto, a partire da Roma e dall’Umbria, molto legata al primo pontefice gesuita che aveva scelto il nome del poverello di Assisi.
Tra le tante reazioni immediate, il ricordo dell’europarlamentare Marco Squarta: «Nel giorno in cui la vita vince la morte, se n’è andato un uomo di Dio. Papa Francesco ci ha lasciati proprio nel Lunedì dell’Angelo, quel giorno in cui il cielo ricorda al mondo che l’amore non muore mai. E forse non è un caso. Perché lui, quell’amore, l’ha incarnato ogni giorno. Ha scelto di essere il Papa degli ultimi. Di parlare con gli occhi, con gli abbracci, con la verità scomoda del Vangelo vissuto. Ci ha insegnato che Dio si trova tra i poveri, nei vicoli dimenticati, nei cuori spezzati. Con le sue parole semplici ha guarito ferite profonde. Con la sua voce tremante ha gridato pace in un mondo sordo. Con la sua umiltà ha ricordato a tutti noi che la grandezza non sta nei troni, ma nelle ginocchia piegate davanti al dolore dell’altro. Oggi il mondo intero piange. Ma il cielo festeggia. Perché torna a casa un pastore buono, che ha speso la vita per portare un po’ di cielo quaggiù. Grazie, Francesco. Per averci insegnato che la fede non è un dogma, ma una carezza. Che la Chiesa può essere madre, rifugio, tenerezza. Che ogni essere umano merita rispetto, ascolto, amore. Tu sei salito al Padre proprio nel giorno della Resurrezione che continua. E noi, mentre piangiamo, ti promettiamo di non dimenticare. Il tuo amore resta. Il tuo esempio resta. Tu resti. Buon viaggio, Santo Padre. Nel silenzio, ora, preghiamo. E piangiamo. Con il cuore pieno di gratitudine».
«L’Umbria e il mondo intero si svegliano colpiti e tristi per la notizia della scomparsa di Papa Francesco. Bergoglio è stato un Pontefice illuminato e coraggioso, diverso dagli altri: venuto dai confini del mondo e rimasto sempre vicino agli ultimi e ai fragili. Tutto era in quel suo scegliere il nome del ‘Poverello di Assisi’, una chiara dichiarazione di intenti al mondo intero. Il suo sorriso, le sue parole e il suo sforzo per la pace in un tempo di conflitti copiosi e violenti, resteranno l’eredità, l’insegnamento e soprattutto l’esempio per chi rimane su questa Terra, che creda nel regno dei Cieli oppure no. Il suo Pontificato in modo indubbio è stato caratterizzato dai valori universali di pace, rispetto, attenzione agli ultimi, giustizia, carità, e accoglienza: l’auspicio è che il suo lavoro e il suo impegno non vengano dimenticati, nè vanificati». Così in una nota la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi.
«Oggi, con profondo dolore la città di Perugia si unisce al lutto del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco. Una figura che ha saputo incarnare i valori di giustizia, di fratellanza, rivolti alla promozione della pace e del bene, lasciando un’impronta indelebile nei cuori e nella vita di milioni di persone. Con la scomparsa di Papa Francesco si spegne una luce di verità. Non è stato solo un leader spirituale, ma un autentico padre, capace di attraversare le anime con parole di giustizia e di esortazione verso il bene. La sua umiltà e il suo impegno per i più vulnerabili hanno ispirato un cambiamento profondo, invitandoci a costruire una società più giusta e solidale. Ho amato la sua ostinazione nella difesa del creato. Con la sua enciclica “Laudato Si'”, Papa Francesco ha richiamato la nostra attenzione sulla crisi ambientale, esortandoci a prenderci cura della Terra e a rispettare il nostro ambiente come un dono prezioso. Ha sempre sottolineato l’importanza di un approccio ecologico integrale, promuovendo la responsabilità collettiva nel proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. Papa Francesco ha sempre creduto nelle fedeltà all’uomo, sostenendo che il rispetto per la dignità umana è alla base di ogni convivenza pacifica. La sua ultima ammonizione risuona ancora con forza: “Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le ‘armi’ della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!” Le sue parole ci ricordano che la vera giustizia può essere raggiunta solo attraverso la comprensione reciproca e la solidarietà. Il suo instancabile lavoro per la fratellanza e il dialogo tra culture e religioni diverse ha segnato un passo significativo verso la pace. La sua capacità di costruire ponti tra le comunità, spesso in conflitto, ha offerto un esempio luminoso di come il dialogo possa trasformare le divisioni in unità. In questo momento di tristezza, desidero esprimere la mia vicinanza a tutta la comunità cattolica e a tutti coloro che hanno trovato in lui una guida e un modello da seguire. È fondamentale, ora più che mai, unirci in silenzio, riflettendo sul suo messaggio di speranza e di amore universale. Rivolgiamo il nostro pensiero a Papa Francesco, onorando la sua memoria attraverso le azioni quotidiane, impegnandoci a portare avanti i suoi insegnamenti. La sua eredità vivrà in ciascuno di noi, spingendoci a lavorare per un mondo migliore, all’insegna della pace, della giustizia e della cura del creato». Così in una nota la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi.
«Esprimo un profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Il suo impegno per i più deboli, il suo instancabile richiamo alla fratellanza e al dialogo resteranno un’eredità preziosa per l’umanità»: è il messaggio di cordoglio, diffuso via social, del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco per la morte di Papa Bergoglio.
«La scomparsa di Papa Francesco segna un momento di profondo dolore per la Chiesa e per tutti coloro che hanno trovato nelle sue parole e nei suoi gesti una guida spirituale autentica. Per me
e per tutta la comunità colpita dal sisma del 2016, il suo ricordo resta indissolubilmente legato alla
vicinanza che non ha mai cessato di dimostrarci. Papa Francesco ci ha insegnato a guardare alle ferite del nostro tempo — come quelle lasciate dal terremoto — non solo come simboli di distruzione, ma anche come segni di una possibile rinascita. Le sue parole di conforto, pronunciate in uno dei momenti più difficili per l’Italia centrale, restano scolpite nella memoria collettiva delle nostre comunità. Il 24 novembre di due anni fa volle incontrarci nella Sala Clementina: in quell’abbraccio ai terremotati, c’era tutto lo spirito di un Pontefice che ha saputo mettere al centro i più fragili, donando speranza e forza anche dove sembravano venute meno. Ci lascia un’eredità preziosa: costruire senza mai perdere di vista la dignità della persona, il valore delle comunità, la responsabilità verso il Creato. Se vogliamo onorare la sua memoria, dobbiamo raccogliere questo testimone e continuare a edificare un futuro che abbia al centro l’uomo, la sua spiritualità e la sua capacità di prendersi cura degli altri. A Dio, Papa Francesco». Lo dichiara il Senatore di FDI Guido Castelli, Commissario Straordinario ricostruzione sisma 2016.
Anche il Comune di Spoleto si unisce al cordoglio che viene espresso in queste ore da ogni parte del mondo per la scomparsa di Papa Francesco. «Nei suoi 12 anni di pontificato Papa Francesco è stato un punto di riferimento non solo per i credenti, ma attraverso la sua saggezza, la sua umanità ed il suo buon senso è stato in grado di fornire alla Chiesa e alla società civile una visione del mondo fatta di dignità, solidarietà e misericordia. In questi tempi difficili il suo insegnamento continuerà a dare forza ai nostri cuori e alle nostre menti», così il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti esprime il cordoglio dell’amministrazione comunale.


