A Collestrada i niet-cong bocciano anche i progetti del vecchio centrosinistra di governo

«Niente consumo di suolo». L’amministrazione comunale di Perugia, in una riunione nella zona, ha spiegato che è contro il consumo di suolo. L’aria non si raddoppia, anche se il suolo lì è già consumato da tempo. Sarà un altro sacrificio sull’altare della Dea Ideologia?

M.BRUN.

PERUGIA – La nuova sinistra di governo perugina anche contro il centrosinistra di governo che ha retto le sorti dell’Umbria per 50 anni.
L’altra sera doveva essere una riunione di passaggio, ma riferiscono sia finita con quella che appare come una sentenza (si vedrà nelle prossime settimane).
La linea dei “nietcong” – non si fa niente, non solo dei programmi del centrodestra, ma anche di quelli precedenti – è in ogni caso vincente.
Il tema: l’ampliamento dell’area di Collestrada. Come tutte le decisioni con impatto sul territorio Possono essere fatte diversamente, e magari pure meglio, ma questa ormai sembrava un dato di fatto.
Si trattava di fare un passo avanti – con il beneplacito già acquisito della società che gestisce per conto di Coop l’area dove si trovava un impianto Enel, ora dismesso, e che accanto ha l’Ipercoop di
Collestrada – rispetto al progetto di realizzare opere fondamentali per la zona, tra le quali un decisivo parcheggio di interscambio, utile anche per creare spazi all’aeroporto San Francesco che nella sua
area può arrivare al massimo a mille posti auto, insufficienti già ora, ma figurarsi se ci sarà l’auspicato ulteriore incremento di passeggeri.
Il mancato raddoppio dell’area, quindi, è anche un successo contro progetti di espansione che sono partiti ben prima della giunta di centrodestra.
Il progetto era strategico in una logica che prevedeva comunque la realizzazione di una stazione ferroviaria a Collestrada (sempre in ottica potenziamento dell’aeroporto). Ma anche qui c’è aria di stop
definitivo.
Tenendo presente che il progetto alternativo alla stazione, quello di far arrivare i treni direttamente dentro l’aeroporto, con costi esorbitanti in un’area già congestionata, sembra assai difficile da
realizzare, la svolta dell’altra sera suona come un “de profundis” per lo sviluppo di tutta la zona.
Il successo dei nietcong, non essendo stata data altra spiegazione se non quella del no al consumo di suolo (il suolo lì è già consumato), ha l’aria di un altro sacrificio sull’altare della dea Ideologia,
bruciato con incensi che sanno di antico, di ottocentesco.
Una decisione-non decisione che al momento sta lì, ma dovrebbe preoccupare molto chi sente aria di ripetute scelte recessive da parte delle amministrazioni, per un’Umbria che per tanti versi è già abbastanza povera.

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