Baravai, il festival da 100mila presenze, sparisce

Dopo Umbria Jazz, a Terni salta anche la rassegna all’anfiteatro Romano

TERNI – Salta anche Baravai festival. La rassegna che  ha  rinnovato l’identità e la socialità dell’anfiteatro Romano di Terni, si ferma alla quinta edizione. Al 2024. I direttori artistici sono stati mandati a casa da Le Macchine Celibi, cooperativa  che gestisce lo spazio pubblico del Baravai e  (da un anno) anche il chiosco Liberty all’interno dei giardini pubblici della Passeggiata. Il bar preso per essere rilanciato proprio in considerazione del fatto che festival nato durante la pandemia alla Passeggiata aveva saputo imporsi nel panorama italiano, chiuso. E l’esperienza del Baravai termina nonostante il successo di pubblico: 100mila presenze da giugno a settembre. «Ci si vede al Baravai». Ci si dava appuntamento in quello spazio rimasto a lungo in abbandono – l’anfiteatro –  dal giovedì alla domenica per gustare i concerti, molti gratuiti, e gli spettacoli di intrattenimento. Ce n’era per tutti i gusti. Il festival è sempre stato  diviso  in più sezioni:  Baravai Music, Baravai Comedy, Letz Festival. Un modo per diversificare l’offerta culturale. Beh, quel festival che ha  portato lo scorso a Terni gli Zero Assoluto, Lo Stato Sociale, Sabina Guzzanti, gli Apparat, Marco Travaglio, non torna più per mancanza di fondi.

  

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