Non tutte le strade portano a Piediluco

La segnaletica turistica non l’hanno “inventata”, quella stradale è fatiscente. LE FOTO

TERNI – Per fortuna ad un certo punto si scorge il lago. E per fortuna la maggior parte dei turisti usa Google maps o viaggia in auto dotate di navigatore. Altrimenti visitare quel lago che d’estate è di colore verde smeraldo e d’inverno riflette il bianco della neve del monte Terminillo, è impossibile. Affidarsi alla segnaletica stradale significherebbe perdersi uno spettacolo della Natura che ha ispirato Jean-Baptiste Camille Corot e molti altri artisti del Grand Tour: il lago di Piediluco.

Partendo da Rieti e percorrendo la Strada 79 Ternana, trovare la meta turistica è un’avventura. I cartelli stradali sono  “neutri” : non suggeriscono tragitti. Quindi, o ti affidi  al caso, o scendi dall’auto e vai a ricercare le tracce di quella che, tantissimo tempo fa,  era una indicazione stradale. Non turistica. Non scherziamo. La segnaletica turistica nel borgo di Piediluco non l’hanno “inventata”. Non c’è quella “base”, figurarsi quella descrittiva o multimediale, che in molti altri comuni dell’Umbria guida il visitatore alla scoperta del territorio.

C’è il sogno di un campo da golf, il progetto di recuperare (in autunno) il Memorial D’Aloja naufragato a primavera, la Ztl. Ma per arrivarci bisogna imboccare la strada giusta.  

Con Eros, Bandecchi corteggiato anche da Fdi

Ceri, Sant’Ubaldo riesce a chiudere il portone della basilica ma cade in via XX Settembre