Patata bollente Ast/ Il sindacato boccia la Regione sulle infrastrutture e l’intesa sul costo dell’energia è tutta da scrivere

Dopo 6 mesi di governo la nuova giunta non fa passi avanti sul principale dossier economico dell’Umbria. E anche a Roma l’accordo di programma continua a diventare una meta difficile da raggiungere anche in versione “mini”

M.BRUN.

TERNI – Una nota ufficiale dei sindacati di categoria, dopo l’incontro con i dirigenti locali dell’Ast, è per certi versi curioso. Ma sintetizzabile in tre punti che sono nevralgici.

  1. Resta inalterato lo scetticismo del sindacato sul nuovo- pur mini – accordo di programma Governo-Regione-Ast e sembra chiara l’intenzione di tornare a farsi sentire anche con azioni che potrebbero essere anche “dure”.
  2. Poi il sindacato enuclea due questioni fondamentali e lì si concentra. Per le infrastrutture ne esce una posizione mai così netta. Nell’annunciare che sulle infrastrutture necessarie per lo stabilimento ternano sono rimaste in piedi solo delle interlocuzioni con l’Anas (ente statale delle strade), di fatto boccia i sei mesi di vacatio della nuova Giunta regionale su questo tema.
  3. L’altro tema decisivo per qualunque accordo è quello del costo dell’energia. Qui è interessante il silenzio assoluto sull’argomento dopo averlo citato. In decine di interventi, in riunioni con i tecnici, in campagna elettorale, in interviste varie, la presidente Tesei, della vecchia Giunta, aveva annunciato che avrebbe perseguito come strada per abbassare gli alti costi dell’energia la costituzione di un’azienda pubblico-privata, che dal 2029 avrebbe preso in gestione la centrale di Galleto, coinvolgendo Enel come partner privato o altri che volessero entrare. Adesso siamo fermi a quello, con molta più animosità nei confronti di Enel, la quale potrebbe però anche aprire un capitolo sugli indennizzi che sarebbe molto oneroso per la Regione Umbria.
    In ogni caso, entro questa cornice, pare ci sia intenzione da parte della nuova Giunta di muoversi. Ma muoversi è una parola grossa dato che non si vede alcun passo avanti nella direzione del minor costo dell’energia per le aziende energivore, acciaierie in testa, ma soprattutto, come detto, sulle infrastrutture. La Regione viene interamente bypassata per fare spazio a una intesa diretta Ast-Anas. Così dice la nota del sindacato mentre il brodo si allunga e la situazione Terni si fa sempre meno chiara.

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