AURORA PROVANTINI
TERNI – «Settembre è un mese difficile. I turisti lasciano l’Umbria e gli artisti terminano i tour europei. Per Pasqua, invece, la Cascata fa numeri record e gli artisti in tour in Europa sono talmente tanti che intercettarli è una passeggiata». Come la pensa Carlo Pagnotta, il patron di Umbria Jazz, su quale sia il periodo migliore per collocare la tappa ternana del festival, lo sanno pure i sassi: Pasqua. Non c’è stata edizione di “UJ Weekend” – quella di settembre, per intenderci – in cui si sia dimenticato di rinnovare il suo pensiero. Nonostante sia riuscito ogni volta a portare a Terni qualcosa come 90 musicisti e 12 band residenti nel “Weekend di fine estate”, costruendo un programma di almeno 50 concerti nelle piazze e dei club, si è sempre augurato di non doverlo fare ancora. Non a settembre. Ed ecco che succede davvero. Succede che salta l’edizione 2025 in favore di una mega edizione a Pasqua 2026
Non si sono incontrati faccia a faccia. Ma Stefano Bandecchi, il sindaco di Terni, e Carlo Pagnotta, la mente di Umbria Jazz, concordano. Ormai non ci sono né i tempi né le risorse per fare un appuntamento di Umbria Jazz nel 2025. Meglio convogliare i 180 mila euro a disposizione per quest’anno sul 2026. Per sommarli ad altri finanziamenti e per realizzare quell’appuntamento in grande stile che Terni attende da anni. Un festival con un format preciso, da ripetersi negli anni in una determinata stagione. L’idea è un po’ quella del gospel a Pasqua messo su durante l’amministrazione Ciaurro. Nella mattina di lunedì il sindaco Bandecchi aveva aperto a questa possibilità in consiglio comunale, facendo proprio un atto di indirizzo presentato da FdI. Poi, nel primo pomeriggio l’incontro a Palazzo Spada tra il presidente della fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzoni, il mitico direttore Pagnotta, l’esecutivo di Palazzo Spada. Al termine il comunicato dell’ assessora al Turismo, Alessandra Salinetti, che evidentemente nell’arte della diplomazia è molto più produttiva della sua collega alla Cultura, Michela Bordoni che con Umbria Jazz aveva rotto.
«Nel primo pomeriggio di oggi – la nota dell’asessora Alessandra Salinetti – si è tenuto, a Palazzo Spada, un incontro molto positivo con il presidente di Umbria Jazz Stefano Mazzoni e il direttore artistico Carlo Pagnotta. Abbiamo riferito ai massimi responsabili di Umbria Jazz le indicazioni del sindaco Stefano Bandecchi e le risultanze del dibattito del consiglio comunale di questa mattina. Abbiamo chiesto di valutare insieme la possibilità di fare una grande edizione nel 2026, magari con una connotazione identitaria e una calendarizzazione da ripetersi negli anni. Questo perché per il 2025 i tempi a disposizione sono veramente ridotti e non sufficienti per inserirsi in un circuito internazionale quale il marchio Umbria Jazz e Terni meritano. Abbiamo condiviso che a Terni spetti un appuntamento internazionale, riconosciuto e apprezzato in tutto il Mondo. Abbiamo anche deciso di valutare la possibilità di convogliare le risorse del 2025 sul 2026, per che per una grande manifestazione occorre un piano economico superiore alle possibilità di quest’anno. Siamo convinti che il clima produttivo di questo pomeriggio possa dare ottimi risultati».


