«Facciamo quello che avrebbe fatto nostro padre». La generosa donazione dei figli e della moglie di Italo Gaviglio al Santa Maria

Commercialista stimato, Italo Valter Gaviglio è scomparso lo scorso 27 marzo

TERNI – «Che possa essere questo un gesto in memoria del nostro caro papà, che sentiamo così ancor più vicino, ormai a quasi due mesi dalla sua scomparsa». Le figlie e il figlio di Italo Valter Gaviglio, stimato commercialista ternano scomparso lo scorso 27 marzo, spiegano la ragione della generosa donazione al reparto di Oncologia dell’ospedale Santa Maria di Terni.  «Vogliamo fare quello che avrebbe fatto lui, sempre con il sorrido in bocca e una mano protesa verso gli altri». Italo Gaviglio era davvero generoso, solare, attento alle esigenze della comunità.   «Noi – con i figli Daniele, Stefania e Francesca, anche la moglie Carla  – ci auguriamo che questo piccolo gesto possa essere utile per gli altri pazienti e per il reparto, che lo ha seguito con grande attenzione. Ringraziamo il primario Sergio  Bracarda e tutta la sua fantastica equipe, per il grande lavoro che ogni giorno fanno, nonostante le difficoltà che tutti noi conosciamo: persone eccezionali, che fanno sentire le famiglie e i pazienti protetti e seguiti in ogni momento».

«Grazie davvero anche a tutto il personale infermieristico,  al personale Oss e alle volontarie, che dedicano il loro sorriso e una parola di conforto a chi si ritrova in attesa del proprio turno di chemioterapia o della consueta visita mensile, quando il tempo – che è così poco – sembra in realtà non passare mai. E un grazie particolare dal profondo dei nostri cuori  alla dottoressa Sirgiovanni, oggi trasferita al Gemelli, che in questi due anni ha curato con infinita professionalità e grande attenzione papà, divenendo per lui un importante punto di riferimento. Una cosa affatto scontata per il fine vita di un paziente e ancor meno per la persona brillante e sempre solare che era Italo.

Inoltre, ci teniamo a sottolineare quanto siamo grati, per la sua vicinanza, al dottor  Settimio Rozzi, uomo di grande umanità e infinita disponibilità!»

«Papà – sottolineano Daniele, Stefania e Francesca –  ha iniziato il suo percorso in oncologia già con una situazione neoplastica al quarto stadio: un tumore che sapevamo che non gli avrebbe lasciato scampo. Ma insieme a tutte le infermiere e i medici di oncologia e alla sua famiglia, sono stati per lui due anni di lotta senza cedere un giorno e godendo dell’amore che lo circondava!»

A ricevere la donazione – tre poltrone relax reclinabili – il dottor Sergio Bracarda,  la coordinatrice infermieristica di Oncologia, dottoressa Cristina Proietti, ill referente per le donazioni, dottor  Leonardo Fausti.

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