Redazione Perugia
SAN GIUSTINO (Perugia) – Si intitola “In the club” il nuovo film prodotto da Ministero della cultura e Ministero dell’istruzione e del merito, diretto dai registi Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini, sotto la produzione esecutiva di Whiterose Pictures e Polo Tecnico Franchetti-Salviani.
La pellicola, girata in Alta Valle del Tevere, ha visto fra le location principali la storica discoteca Clover Club a Lama (San Giustino): famoso locale che dal 1973 è punto di riferimento per musica e intrattenimento nel centro Italia. Dal look elegante e sobrio, ha ospitato un gruppo di giovani adolescenti (di età fra i 14 e i 18 anni) alle prese con la loro prima esperienza in un vero e proprio set cinematografico. Clover, grazie alla disponibilità e professionalità del proprietario Graziano Giaccaglia, è anche partner tecnico del progetto.
Mentre, per le altre scene sono state utilizzate case private e gli esterni della Cittadella della scuola del polo tecnico Franchetti-Salviani di Città di Castello, moderna struttura antisismica che prossimamente ospiterà gli studenti dell’istituto.
Il film è la parte conclusiva del ben più ampio e strutturato progetto “Stranger Cinema”, iniziativa realizzata nell’ambito del Piano nazionale cinema e immagini per la scuola promosso da Mic e dal Mim, che prevede l’insegnamento del cinema a scuola: iniziato con lezioni teoriche e pratiche in classe, tenute da professionisti del settore e dall’operatore di educazione visiva a scuola, la professoressa Simona Bonini Baldini, ha visto gli studenti coinvolti in incontri di visione/analisi di film e alfabetizzazione cinematografica, volti a comprendere meglio il mezzo cinema, sviluppare il senso critico e, attraverso il learning-by-doing (imparare facendo), mettere in pratica le competenze acquisite.
Il focus dal quale prende vita “In the club” si basa sulle tematiche di bullismo, dispersione scolastica, inclusione e diversità (nell’accezione più ampia del termine). Con il nuovo ed innovativo format “cinema dell’assurdo, ideato dai registi Lombardi e Santi Amantini, i ragazzi sono stati introdotti in un mondo metaforico, dove la diversità dapprima derisa, diviene poi ancora di salvezza.
Il cinema diventa quindi uno strumento di inclusività, dove ognuno dei ragazzi, in base alle proprie peculiarità, è chiamato a fare la sua parte per il raggiungimento dell’obiettivo finale e, con l’amplificazione di situazioni particolari, si comprende che diversità è sinonimo di unicità e quindi di estrema bellezza.
«Il progetto è stato da subito accolto con molto entusiasmo: alcuni studenti hanno voluto sia recitare che fare da assistenti dietro la macchina da presa, spiega Santi Amantini. Infatti, tutti hanno avuto il proprio ruolo e hanno potuto sperimentare in prima persona cosa significa fare un film, sia come attori che come tecnici.
«Un set, non è un gioco da ragazzi – scherza Lombardi – quando si gira, ci sono tempistiche da rispettare ed è facile trovarsi in un ambiente caotico, ricco di imprevisti da risolvere al momento. È importante che ognuno capisca come muoversi e come relazionarsi”.

La troupe principale di Whiterose Pictures è composta da Carmen Adincu (make-up artist e hair stylist), Marco Mercati (fonico e sound design), Stefano Guerrini (fotografo e camera operator) e Nicolò Cacioppini (backstage operator). Il progetto ha visto la luce grazie alla collaborazione di Whiterose Pictures con polo tecnico Franchetti-Salviani nelle vesti del dirigente scolastico Valeria Vaccari, della docente referente di progetto Veronica Pazzaglia e del Dsga Giuseppe Ceccacci. Partner di progetto sono: cinema teatro Dante di Sansepolcro, Accademia dei Risorti e Fondazione centro studi Villa Montesca di Città di Castello.


