TERNI – Una situazione economica davvero disastrosa, evidenziata settimane fa da Umbria7 anche quando i pasdaran della società Rossoverde sostenevano il contrario e parlavano di inverosimili operazioni di calciomercato, paventando riscatti ed acuisti mirabolanti.
Ora, la tragica realtà, con una società che rischia pesantemente di non iscriversi al campionato di Serie C. Stefano D’Alessandro è talmente con l’acqua alla gola da risultare vicino all’annegamento. Il presidente Rossoverde sta cercando in tutti i modi un acquirente, supportato dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che sta tentando anche nel nome dello stadio da realizzare, possibili compratori.
Una corsa disperata contro il tempo, perché entro 24 ore occorre versare un milione di euro per coprire le pendenze di maggio. E perché entro il primo agosto ne serve un altro, di milione (per coprire i pagamenti di giugno).
Infine, arriva lo spezzatino: D’Alessandro sta provando a vendere tutti i calciatori e a liberarsi anche dello staff tecnico guidato da Fabio Liverani. Una mossa della disperazione, per racimolare qualche centinaia di migliaia di euro, ma soprattutto per interrompere i contratti che altrimenti dovrà onorare da luglio in poi. Per questo, la società Rossoverde un ingaggio lo ha fatto: ha assunto Carlo Mammarella come direttore sportivo. Il mandato è uno solo: vendere, vendere e poi ancora vendere. Una svendita totale condivisa da Stefano Bandecchi, che assume sempre di più il profilo del Deus ex machina: giocatori e procuratori se ne devono andare, la società che ripartirà non può farsi carico di questi costi.


