Non c’è pezza che tenga per i 16 ettari di fotovoltaico a Montecastrilli

Le urla tardive di Bandecchi non fermeranno il mega impianto ampiamente autorizzato

MONTCASTRILLI – Il pasticcio ormai è fatto. Il corto circuito sul mega impianto a pannelli solari è ormai esploso. Il sito ad energie rinnovabili, visivamente altamente impattante, è autorizzato ed ha tutte le carte in regola per essere realizzato.

Sedici ettari – 36 campi di calcio –  di specchi nell’area di maggio pregio dell’Amerino,  tra Amelia e Montecastrilli.   L’impianto ha goduto di una procedura semplificata, prevista dalle normative del Governo Meloni per dare una spinta alle rinnovabili. L’unico freno alla distesa di pannelli,  i piani di tutela delle Regioni, che individuano le aree di particolare pregio in cui proibire l’installazione del fotovoltaico. La giunta Tesei, però,  non ha approvato il piano. E adesso la giunta Proietti, per bocca dell’assessore all’ambiente Thomas De Luca, sostiene di aver riavviato l’iter di approvazione dello strumento di tutela paesaggistica. Ma è troppo tardi. L’impianto di Montecastrilli ha tutte le autorizzazioni ed eventuali stop darebbero vita solo a contenziosi giuridici e a possibili risarcimenti milionari.

Il silenzio degli anni precedenti, sembra dunque essere fatale per una delle poche zone finora rimaste incontaminate. Territori caratterizzati da vigneti ed uliveti. Ma la bagarre politica sembra essere appena iniziata. Stefano Bandecchi è intervenuto a modo suo, a piedi uniti, nominando più volte persino la parola «tangenti».  Scenari davvero pesanti.  Tra Amelia e Montecastrilli circola il nome di un imprenditore particolarmente noto, che da sempre ha goduto di ampie coperture politiche della cosiddetta area moderata.

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