TERNI – Sull’applicazione del codice degli appalti è guerra tra Confartigianato e Palazzo Spada. Ad aprire il fuoco, l’associazione datoriale: «Terni merita una politica degli appalti equa. La normativa nazionale consente di difendere le piccole e medie imprese dei territori e di limitare l’aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso». Risponde al fuoco l’assessore Iapadre: «Nessuno ci può chiedere di stravolgere le procedure di gara che vedono a livello nazionale i criteri da applicare. Si tratta di un aspetto gestionale che non compete alla politica ma ai tecnici chiamati ad applicare con rigore, lealtà e correttezza, normative che il legislatore fissa di volta in volta». Iapadre, si stupisce di come una «associazione di categoria di livello nazionale, con migliaia di iscritti anche a Terni, come Confartigianato, non conosca bene la normativa che regola il settore degli appalti pubblici ». Apriti cielo. Confartigianato prende il codice degli appalti, reprime il desiderio di tirarlo a Iapadre ma glielo rende più intellegibile:
«Contrariamente a quanto affermato, non chiediamo di stravolgere la normativa, ma di applicarla anche nelle parti oggi ignorate dall’amministrazione comunale: dai criteri di premialità legati alla prossimità territoriale e alla filiera corta (come previsto dall’art. 108 del Codice), alla corretta valutazione della qualità delle offerte, fino all’equilibrio tra interventi di manutenzione ordinaria e interventi strutturali».
«Prendiamo atto con rammarico che l’assessore Iapadre non risponde nel merito a nessuno dei punti sollevati. Non una parola: sui criteri premiali previsti per le imprese locali; sulla politica delle “manutenzioni di facciata”, che privilegia interventi minimi e poco incisivi anziché lavori strutturali realmente risolutivi; sull’uso abnorme degli appalti riservati alle cooperative sociali di tipo B, un argomento che sembra essere diventato un vero e proprio tabù politico, nonostante i rischi di distorsione del mercato e l’inefficacia degli interventi in termini occupazionali.
Se l’assessore Iapadre non riconosce la distinzione tra scelte tecniche e scelte politiche, allora Confartigianato Terni si appella direttamente al Sindaco Bandecchi. Chiediamo che intervenga per porre fine a una linea politica dannosa per le imprese del territorio, portata avanti da assessori e dirigenti politici da lui nominati, che si nascondono dietro le decisioni dei tecnici per sottrarsi alle proprie responsabilità».


