TERNI – «Terni come seconda città dell’Umbria ma soprattutto come città che gravita su Roma deve avere una sanità pubblica che funzioni perfettamente. La questione clinica stadio parte da lontano, da una presunta sperequazione di posti in convenzione peraltro non nella provincia di Terni ma nell’Usl 2 , che di fatto non esistono. Noi in Umbria siamo bravi negli ospedali».
L’esperimento Proietti a Cardeto – il primo di una serie di incontri pubblici tesi a far dialogare cittadini e istituzioni – partito con un attacco del primo cittadino, che ha paragonato l’iniziativa della giunta regionale ad una Festa dell’Unità, ha di fatto radunato le anime del centrosinistra e poco più (i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia Enrico Melasecche e Eleonora Pace, il marito dell’assessora al Commercio della giunta Bandecchi, Stefania Renzi).
Se i temi caldi erano più di uno – le tesse, l’ambiente, Ast, il trasporto pubblico, la sanità, il digitale – è sull’operazione clinica stadio che il pubblico ha alzato la voce: «Non ce ne facciamo nulla». Ma sul nuovo ospedale la giunta Proietti non ha saputo dare risposte certe: servono 500 milioni e non ci sono: «Non si sa neppure dove farlo, servono anni. La Terza commissione sta lavorando ad una proposta unitaria». Sulle liste d’attesa: «Ad oggi il peso dello smaltimento delle liste ricade tutto sui medici del pubblico, perché a causa della mancata intesa fra Regioni, non è stato possibile acquistare dal privato le prestazioni».






















