TERNI – Il fico è sicuramente una delle piante da frutto più antiche della storia. I greci lo consideravano cibo per gli Dei e gli egizi lo utilizzavano per curare le infiammazioni. Platone lo raccomandava per rinvigorire l’intelligenza e Aristotele per curare la raucedine. Di fatto le sue virtù hanno sedotto nei secoli filosofi, artisti, scrittori ed agricoltori. Ma in nessuna città del mondo è stato mai consentito ad un fico di distruggere reperti archeologici. A parte Terni. A Terni un fico si sta mangiando le antiche mura romane che delimitano i giardini pubblici della Passeggiata.
Venti metri di opus quadratum, datato terzo secolo avanti Cristo, interrotti da una grande pianta che ha di fatto dilaniato le mura. Nessun intervento di salvaguardia dell’antico manufatto, nè di messa in sicurezza dell’area. Il parco sotto le mura, intitolato a Ciaurro, è minacciato da quel fico e dall’incuria. Ci sono pezzi di vetro, bottiglie di alcolici. superalcolici, lattine e immondizia varia, all’ombra del fico. LE FOTO














