foto di Gloria Soverini

L’urlo di Gianni a contaminare l’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli a Scheggia e Pascelupo

In scena un viaggio senza tempo fra audiocassette e testamento sonoro

Redazione Perugia

SCHEGGIA E PASCELUPO (Perugia) – Altra settimana ricca di eventi per il festival dell’Umbria Suoni Controvento che, dopo il concerto per sassofoni alla Rocca Flea di Gualdo Tadino, prosegue martedì 22 luglio alle 21 nell’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, a Scheggia e Pascelupo, con “Gianni” di Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani, con Caroline Baglioni, regia di Michelangelo Bellani, progetto vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015, spettacolo vincitore del Premio In-Box Blu 2016, Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2017.

Tre audiocassette, incise a metà degli anni ’80 e ritrovate vent’anni dopo, diventano il materiale di un’opera teatrale, “Gianni”, trascrizione fedele di un testamento sonoro lasciato da Gianni, zio di Caroline. Questi nastri, nei quali Gianni, un uomo con problemi maniaco depressivi scomparso nel 1999, descrive se stesso, le sue inquietudini, i suoi desideri e il rapporto intimo e sofferto con la società, a distanza di anni divengono la “voce” di un’opera teatrale straordinariamente coinvolgente che viaggia nei teatri italiani da dieci anni.
Di recente “Gianni” è diventato anche un podcast ideato e scritto da Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, pubblicato per la neonata etichetta indipendente Baby Hurricane che ha già superato i 130mila ascolti nelle maggiori piattaforme. Ingresso libero per l’evento Suoni Controvento Slow.

Sempre il 22 luglio alle 21 ma alla Rocca di Fortebraccio di Montone si va sulle note del Marc Ribot Quartet in “Hurry Red Telephone”. Sul palco: Marc Ribot (guitar, voice), Ava Mendoza (guitar), Sebastian Steinberg (bass), Chad Taylor (drums). Marc Ribot, chitarrista e compositore statunitense noto per la sua versatilità e per aver esplorato generi come il rock, il free jazz, la no wave e la world music, ha collaborato con artisti di fama internazionale, tra i quali Tom Waits, John Zorn, Elvis Costello e Vinicio Capossela. Con “Hurry Red Telephone”, ispirato a una poesia di Richard Siken, Ribot torna a suonare con il bassista Sebastian Steinberg, un vecchio collaboratore, e con la chitarrista Ava Mendoza, che considera perfetta per completare il quartetto grazie alla sua bravura e alla sua energia.

Mercoledì 23 luglio alle 21 spazio all’Itonario elettroacustico da camera con “Conduction #1” a palazzo Ducale di Gubbio. Il progetto didattico nato all’interno del Laboratorio di improvvisazione elettroacustica del professor Stefano Alessandretti al Conservatorio di musica Francesco Morlacchi di Perugia, è un ensemble fortemente elettroacustico che affonda le sue radici nella pratica della conduction. “Conduction #1” è il primo esperimento del collettivo e integra strumenti acustici, elettroacustici e informatici in un dialogo fluido tra tradizione e innovazione. L’intento è quello di trascendere i generi e le barriere culturali, costruire uno spazio espressivo aperto, alla ricerca di nuove prassi esecutive e compositive al contempo. Ingresso libero.

Programma dettagliato e prevendite sul sito ufficiale Suoni Controvento.

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