PERUGIA – Quindici anni di pallavolo, tra serie A1 e A2, mandata via dalla società Black Angels di Perugia «perché incinta». È la grave denuncia di Asia Cogliandro che a La Stampa ha raccontato il suo ultimo anno sotto rete, dalla scoperta della gravidanza ai rapporti con la società sportiva, che l’avrebbe allontanata dopo la notizia. In una lunga intervista pubblicata dal quotidiano, Cogliandro racconta che dopo aver comunicato il lieto evento al direttore sportivo, tra gioia e abbracci, la situazione sarebbe presto degenerata: «La privacy non viene rispettata, in un attimo lo scenario si trasforma e le pressioni arrivano immediatamente. Piena di ansia do la notizia ufficiale. Subito, la società mi dice di lasciare la casa e di restituire anche le mensilità di affitto già pagate». «Tra la loro offerta e quando avrei dovuto ricevere fino a scadenza contratto sono in bilico 12 mila euro, una cifra stupida – prosegue -, solo che io ho subito una violenza psicologica che non posso accettare».
Frasi pesanti e che hanno creato una bufera sulla società, con tanto di presa di posizione del ministro dello Sport Andrea Abodi: «Lo sport insegna ad allenare le sensibilità umane e quando queste vengono meno non possiamo che rammaricarcene, perché non è questo lo sport che vogliamo. Penso che come abbiamo fatto quest’anno quando è venuto meno il sostegno ai club professionistici per il calcio femminile, noi abbiamo riproposto la misura e allargata ad altre discipline qualora decidessero di intraprendere il percorso del professionismo».
LA RISPOSTA DELLA SOCIETÀ
Con riferimento all’articolo pubblicato da ‘La Stampa’, la Società Black Angels Perugia Volley precisa che le dichiarazioni rilasciate dall’atleta Asia Cogliandro sono capziose, denigratorie e prive di fondamento.
Nello specifico la Società fa notare che la giocatrice ha comunicato in via informale il suo stato di gravidanza il giorno 20 gennaio u.s. senza produrre alcuna certificazione medica. Il Presidente e il Direttore Sportivo hanno accolto la comunicazione, facendo giustamente interrompere qualsiasi forma di attività fisica dell’atleta, il tutto per garantire l’integrità della madre e del futuro nascituro e non diffondendo in alcun modo la notizia, proprio per tutelarne la privacy e l’aspetto psicologico.
Nel mese di marzo la Società, a fronte di mancate comunicazioni ufficiali da parte dell’atleta, ha inviato una pec al suo procuratore, che solo allora ha fornito il certificato medico di accertata maternità.
A fronte di questa situazione e in virtù di un’assenza normativa che disciplina la materia della gravidanza all’interno dei contratti sportivi, la Società Black Angels Perugia Volley ha avviato con l’atleta e con il procuratore un colloquio per raggiungere un accordo nella gestione del suo contratto.
La proposta della Società è stata quella di riconoscere all’atleta l’ottanta per cento degli emolumenti dovuti, con il restante importo integrato dal fondo di gravidanza previsto dall’Inps e dalla Fipav. Proposta che non ha trovato l’accoglimento dell’atleta, pertanto Cogliandro ad oggi ha percepito il sessanta per cento degli emolumenti, in relazione all’attività effettivamente svolta sul piano sportivo, ovvero fino a gennaio 2025.
All’atleta è stata peraltro data la piena disponibilità di continuare ad utilizzare l’alloggio e non vi è stata la benché minima pressione da parte della Società. La scelta di lasciarlo è stata esclusivamente un’iniziativa dell’atleta e non vi è stata alcuna richiesta di rimborso degli affitti pagati dalla Società, come invece afferma l’atleta.
Così come la Società non ha mai ricevuto dalla stessa Cogliandro proposte ufficiali relative allo svolgimento di attività e/o collaborazioni in altri settori della Società, dalla gestione social o altre mansioni di ufficio.
La Società, altresì, respinge in maniera perentoria l’accusa di aver rivolto ad Asia Cogliandro qualsivoglia pressione di tipo psicologico, tanto da far venir meno la sua passione per la pallavolo.
Si ricorda che Cogliandro non è stata affatto “licenziata”, in quanto il contratto che la legava alla società Black Angels Perugia Volley è scaduto naturalmente il 30 giugno 2025. L’atleta quindi, successivamente a tale data, è assolutamente libera di scegliere il proprio futuro sportivo.
La documentazione contrattuale relativa ad Asia Cogliandro e tutti i colloqui formali avvenuti con il procuratore e il legale dell’atleta sono stati inviati alla Lega Volley Femminile quale materiale da fornire al fine della corretta iscrizione della società al campionato di serie A1. La Lega Volley Femminile, a fronte dell’avvenuta iscrizione, ha ritenuto tale documentazione idonea e corretta nell’operato.
La Società informa inoltre che sulla base della riforma dello sport in ambito lavorativo ha correttamente provveduto, tramite buste paga, al versamento dei contributi dedicati specificatamente alla gravidanza dell’atleta.
La Società, da molti anni attiva nel mondo della pallavolo femminile nella massima serie, con un comportamento sempre corretto e rispettoso nei confronti delle donne (il vero patrimonio della Società), informa che farà tutto il necessario per tutelare la propria immagine, quella del Presidente, del Direttore Sportivo e della società tutta, rispetto a dichiarazioni assolutamente prive di fondamento e ideate con il solo intento di ledere la reputazione della società Black Angels Perugia Volley.
La Società auspica tuttavia che questo episodio possa contribuire ad accendere i riflettori sulla necessità di introdurre una disciplina che regoli con maggiore chiarezza il percorso della maternità, a tutela sì delle società ma soprattutto delle stesse atlete.
Sebbene in un contesto di dichiarazioni non corrispondenti al vero, la società augura il meglio ad Asia Cogliandro sia da un punto di vista personale che per il suo futuro sportivo.
LA NOTA DELLA LEGA PALLAVOLO SERIE A FEMMINILE
«La Lega prende atto con rammarico della situazione che si è creata tra la Società Black Angels Perugia e l’atleta Asia Cogliandro, una situazione che poteva e doveva essere evitata con sensibilità e buon senso – ha commentato Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile –. La maternità è un diritto, una cosa bellissima, e la Lega si è sempre battuta per la tutela della vita, impegnandosi in maniera continuativa con campagne di sensibilizzazione non solo su questo tema ma su tutto ciò che riguarda la salvaguardia delle nostre atlete e di tutte le donne per l’inclusività e contro il disagio sociale. Questa vicenda perciò ci colpisce e ci rattrista ancora di più». «Una situazione che ora verificheremo per quanto di nostra competenza, considerato che in sede di iscrizione al campionato 2025-26 il contenzioso tra Perugia e l’atleta ci era stato segnalato come in corso di risoluzione consensuale. In ogni caso, troveremo il modo perché Asia, con cui ci siamo già sentiti questa mattina, come tutte le atlete che hanno vissuto la gioia bellissima di diventare mamme durante la partecipazione alla nostra Serie A, possa vivere con serenità questo suo bellissimo momento di vita privata. Ricordiamo ancora con emozione tutte le atlete che in questi anni sono diventati madri e hanno continuato a giocare nel nostro campionato, come la Conegliano dello Scudetto 2015-16 con ben cinque mamme in rosa». «Ci sia consentito però evidenziare – aggiunge Fabris – come alcuni giudizi espressi, comprensibili nel momento particolare che sta vivendo la giocatrice, siano ingiusti nei confronti di una realtà come la Serie A che è diventata esempio di trasparenza, fairplay amministrativo, tutela delle atlete dentro e fuori dai campi di gioco. Per tutte valga la battaglia che da anni stiamo facendo per modificare i calendari internazionali e consentire i corretti tempi di recupero a tutela dell’integrità fisica e personale. Uno sport che Asja ha dichiarato di amare fin da bambina e che solo grazie all’impegno economico e organizzativo dei privati, Società e sponsor, lei ha potuto praticare. La Serie A non ha contributi pubblici e da anni attendiamo il potenziamento del fondo maternità statale e norme come il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive a sostegno di quella che è un’eccellenza italiana riconosciuta a livello mondiale a suon di medaglie e titoli vinti dai nostri club».


