TERNI – «La sicurezza è un denominatore imprescindibile – introduce il prefetto, Maria Antonietta Orlando – per garantire le libertà individuali. Soprattutto quella percepita. E perché Terni sia percepita come città sicura vogliamo che i cittadini siano parte attiva nelle azioni di controllo». Maria Antonietta Orlando spiega quello che succederà nel capoluogo di provincia. E il sindaco del capoluogo: «Succederà semplicemente che i cittadini perbene, anziani, giovani e giovanissimi collaboreranno con le forze dell’ordine in maniera semplice e chiara, secondo un protocollo che stiamo per firmare». Già, è il giorno della firma di quel progetto annunciato settimane fa e che ha anche un nome molto eloquente: Controllo di vicinato. Significa che chiunque, a Terni, potrà avere un ruolo attivo nella gestione della sicurezza. Per il prefetto Orlano i cittadini saranno «sensori del territorio», per il sindaco Bandecchi «telecamere viventi». Comunque non dovranno fare altro che consegnare il loro punto di vista sui fenomeni di microcriminalità o semplicemente di degrado, alle forze dell’ordine, che a loro volte prenderanno in carico le varie situazioni.
Il progetto che parte di fatto oggi, mercoledì 30 luglio, si propone di essere uno strumento nella prevenzione dei reati. La firma è avvenuta alla presenza dei comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei responsabili della questura e della Polizia Locale. «Non chiediamo ai ternani di fare i supereroi – chiarisce Bandecchi – non vogliamo né Rambo né RoboCop. Solo collaborazione e senso di responsabilità. L’obiettivo del protocollo è la definizione di linee comuni di azione riguardanti la sicurezza e la prevenzione dei reati e finalizzato alla realizzazione di iniziative condivise nell’ambito di un sistema integrato di sicurezza».
Il progetto ruota attorno alle azioni di tre soggetti: i gruppi del vicinato; i coordinatori dei gruppi, le forze di polizia.
Il gruppo di controllo presta attenzione a quello che avviene nella propria area di competenza nella vita quotidiana; collabora con le forze dell’ordine segnalando, tramite un coordinatore, situazioni inusuali e comportamenti sospetti; collabora con i vicini attraverso comportamenti di reciproca assistenza (sostegno ai vicini anziani e soli, ritiro della posta in caso di assenza, sorveglianza reciproca delle case); crea un canale di comunicazione per scambiare rapidamente informazioni tra vicini e riversarle al coordinatore del gruppo (catena telefonica, whatsapp, sms); individua i fattori di rischio ambientale che favoriscono furti e truffe (scarsa illuminazione, accessi vulnerabili, persone sole).
Controllo del vicinato non si sostituisce alle Forze di polizia che hanno il compito esclusivo di svolgerel’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati.
La finalità è esclusivamente quella di aumentare la soglia di attenzione rispetto ad eventi anomali nelle aree coinvolte dall’iniziativa. Solo in presenza di situazioni che richiedano l’immediato intervento i componenti del gruppo dovranno chiamare direttamente i numeri dell’emergenza 112, 113, oppure 115 o 118.
Per le segnalazioni – anche corredate da foto e video – tutte vagliate dalla sala operativa della questura può essere utilizzata l’app YouPol della Polizia di Stato.






