Nuovo stadio, abbondano le firme e scarseggiano i proprietari

A Palazzo Spada va in onda l’ennesima rappresentazione. Ma ancora non si vede la nuova Ternana

Au. Prov.

TERNI – Le firme abbondano. L’iter per la realizzazione del nuovo stadio, legato alla clinica privata, se ne arricchisce di altre. Nel primo pomeriggio di venerdì 18 luglio, Palazzo Spada ha lasciato trapelare che si stavano compiendo ulteriori passi in avanti per l’attuazione del progetto del nuovo Liberati con annessa struttura sanitaria privata. Il Rup, Piero Giorgini, ha firmato niente popò di meno che il verbale di concordamento con il quale ha chiuso l’istruttoria del progetto, forte anche del parere positivo del Gruppo Acg, chiamato a dire la sua sulla sostenibilità del piano economico finanziario. Una firma che ha visto la presenza del vice sindaco Riccardo Corridore, del project manager Sergio Anibaldi, del direttore operativo della Ternana, Giuseppe Mangiarano. Peccato mancasse “solo” la nuova proprietà della Ternana. La società sportiva è in vendita da settimane ma finora non si chi sia l’acquirente. Tutti aspettano  il 25 luglio come data della risoluzione del grande mistero, anche se appena un paio di giorni fa il direttore sportivo, Carlo Mammarella, parlando del futuro ha detto che l’obiettivo è innanzitutto quello di poetare a casa la pelle.  Dunque la Ternana al momento è morente, ma evidentemente ha qualche energia in serbo, almeno quelle che occorrono per firmare i verbali di un iter che tra stadio e clinica, richiede  un investimento di oltre 70 milioni di euro. E peccato pure che appena un giorno fa, nell’aula di Palazzo Cesaroni,  la governatrice Proietti abbia detto che gli 80 poti letto in convenzione previsti nel precedente Piano sanitario regionale vanno rimessi in discussione e che  Terni ha diritto ad un maggior numero di posti letto ma non indirizzati nel privato. Un concetto ripreso da una nota dei consiglieri di maggioranza Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti (Pd),  Luca Simonetti (M5S): «Il tema vero è la questione dell’organizzazione della sanità convenzionata in Umbria. La priorità è rivedere e valutare con attenzione l’insieme delle prestazioni sanitarie convenzionate, non solo a Terni ma anche a Perugia. Nel nuovo Piano Socio-Sanitario regionale dovrà essere affrontato questo nodo in modo serio e trasparente. A Perugia non ci sono più posti letto rispetto a Terni: la differenza è nella presenza di più strutture private, che spesso si concentrano sulle prestazioni più remunerative – come visite, diagnostica e interventi brevi – lasciando al pubblico le urgenze, i ricoveri complessi e le cronicità.»

Tre uomini sorridenti posano insieme davanti a un tavolo con documenti e una penna, in un ambiente interno con decorazioni classiche.

Sorrisi e applausi per i cervelloni di Città di Castello

Terni abbandonata