Aurora Provantini
TERNI – Sanità, riequilibrio territoriale, canoni idroelettrici, piste ciclabili. Ogni argomento è terreno di scontro tra il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e la giunta di Stefania Proietti. Una vera e propria guerra, che ora diventa addirittura nucleare. L’ultimo capitolo dello scontro, riguarda infatti l’energia proveniente dall’atomo.
Per Bandecchi il futuro di Terni è strettamente legato alla nuova disponibilità di energia che, a suo dire, può arrivare solo dal nucleare di nuova generazione. Il sindaco di Terni ha dichiarato in più occasioni che è disponibile ad ospitare sul proprio territorio comunale la mini centrale che possa alimentare la grande industria ternana. Ad iniziare da Ast. Una disponibilità, quella del sindaco Bandecchi, che ora è inserita in tutti i documenti di programmazione di Palazzo Spada. Ma la svolta energetica di Bandecchi non piace alla Regione Umbria. In particolare non piace a Thomas De Luca. L’assessore regionale all’Ambiente del Movimento 5 Stelle, è convinto che si possa fare tutto con le pale eoliche e con i pannelli fotovoltaici. Anzi, considerato il grande impatto ambientale degli impianti in questione, si può investire sull’idroelettrico. La grande produzione della centrale di Galleto, per Thomas De Luca, dovrebbe essere riversata tutta su Terni e su Ast.
Per dare forza alle sue ragioni, l’assessore e tutta giunta Proietti, hanno a loro volta disegnato gli strumenti di pianificazione della Regione, al grido di “Nucleare. No, Grazie”.
La Regione ha espresso parere negativo sullo schema di disegno di legge “Delega al governo in materia di energia nucleare sostenibile” nell’ambito della consultazione telematica sulla convocazione della commissione Ambiente, energia e sostenibilità. «Il parere – la nota di Palazzo Donini – in coerenza con le posizioni già espresse, è motivato dalle persistenti criticità non risolte e dal mancato recepimento di quasi tutte le richieste avanzate da Anci e dalle Regioni. Sul testo si sono espresse con parere contrario tutte le regioni in commissione tecnica e in commissione politica». «È inaccettabile – il parere di De Luca – anche solo pensare a una centrale nucleare o un deposito di scorie sul territorio umbro. Il governo vorrebbe far decidere ai privati dove realizzarle. Siamo pronti ad impugnare la legge ricorrendo in via diretta al giudizio di legittimità della Corte Costituzionale. Il governo può stare sereno: in Umbria la transizione energetica si farà con idroelettrico, fotovoltaico ed eolico. Esautorazione dei territori che trova il suo apice addirittura nella mancata previsione di compensazioni ambientale per i territori interessati, fermo restando che la dignità non può essere monetizzata».


