M.Brun.
PERUGIA – «Abbiamo chiesto all’Azienda farmaceutica municipale (Afas) di valutare la sospensione degli acquisti di medicinali proveniente da Israele, proposta che sarà discussa nel prossimo consiglio di amministrazione». Parole della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, le quali spiegano l’importanza che abbia il rinnovo del presidente di Afas rispetto alle scelte politiche dell’amministrazione.
Per altro non è una novità: Perugia ha sempre avuto un rapporto speciale con i palestinesi, fin dagli anni Sessanta. Ferdinandi dà una continuità a quella sinistra che qui a Perugia ha sempre avuto seguito e consensi. E l’azione di Afas sarebbe l’unica prevista, dopo la lettera a Meloni, e insieme con l’esposizione – annunciata da Ferdinandi – di lenzuola bianche in segno di lutto e di solidarietà nell’ambito della campagna nazionale “50mila sudari per Gaza”. In aggiunta l’annuncio del Forum “Sindaci in rete: dialogo e cooperazione tra Comuni italiani e palestinesi” che dovrebbe svolgersi a settembre a Perugia.
È chiara quindi l’importanza strategica che ha la scelta del nuovo presidente o della nuova presidente, sempre che i pronostici tentati in ambienti politici perugini dovessero azzeccarci, facendosi forza sulle dichiarazioni sulla necessaria “continuità” rispetto alla presidenza Marinelli.
Che non sia una nomina di routine e che comunque intorno all’Afas ci sia una tensione alta, lo certifica il comunicato della Filcams Cgil, che pubblichiamo in altra parte del nostro giornale. Espressioni mai lette per rispondere al tentativo di ricostruire un retroscena, una cosa che è invece assolutamente di routine nel giornalismo del mondo libero. Almeno finché libero riesce a rimanere.


