CALVI – Al Calvi Festival torna il grande teatro d’autore. Mercoledì 17 agosto, alle 21.15, il Teatro dei Giardini del Monastero ospiterà Paolo Triestino con il reading “Il paese dei ciechi”, tratto dal celebre racconto di H.G. Wells. Un’opera intensa e visionaria, che mette in luce il tema del diverso e le difficoltà di adattamento in un mondo governato da regole lontane dalla nostra quotidianità.
Il testo, scritto dal padre della fantascienza, trasporta lo spettatore in una vallata isolata sulle Ande, la cosiddetta Valle dei ciechi, nata da un cataclisma che secoli prima aveva tagliato fuori una comunità dal resto del mondo. Col passare delle generazioni, la consanguineità aveva reso ciechi tutti gli abitanti. La vista era ormai un concetto dimenticato, e gli occhi ridotti a semplici fessure senza alcuna funzione. Eppure, in questa condizione estrema, la comunità aveva saputo costruire un equilibrio, sviluppando enormemente gli altri sensi e creando un sistema di vita del tutto autosufficiente.
In questo contesto approda, per caso, il protagonista Nuñez, sopravvissuto a una caduta durante una spedizione sulle Ande. Convinto che la sua capacità di vedere lo renderà superiore agli altri, sogna di diventare “re” in quella comunità. Ma ben presto si accorge che la realtà è molto diversa: la sua vista non solo non rappresenta un vantaggio, ma viene considerata una follia incomprensibile. Nuñez diventa così un emarginato, quasi un servo, fino a quando la figlia di un capo del villaggio si innamora di lui.
Il loro amore, contrastato da tutti, si rafforza al punto da spingere la comunità a proporre una condizione estrema: per poter sposare la giovane, Nuñez dovrà cavarsi gli occhi. In un gesto di sacrificio, l’uomo accetta, ma prima decide di salire su una collina per guardare un’ultima alba. Lì comprende il valore inestimabile della vista, delle immagini e delle meraviglie che il mondo sa offrire. La scelta diventa inevitabile: Nuñez fugge, tornando alla civiltà dopo la sua drammatica esperienza.
Un racconto surreale, ma carico di simboli, che con la sensibilità interpretativa di Paolo Triestino promette di regalare al pubblico del Calvi Festival una serata di grande intensità, tra letteratura, teatro e riflessione.


