TERNI – Corso Vecchio perde un altro pezzo. La libreria Giunti lascia i locali all’angolo di via Mancini e va a riempire quelli lasciati sfitti da Terranova un anno e mezzo fa. In corso Tacito. Un trasloco di pochi metri, che però vuol dire molto: vuol dire salutare una via dove non c’è più niente, neanche il teatro (ancora), e provare a posizionarsi in una più transitata, dove almeno, con le mostre organizzate a Palazzo Montani Leoni (l’ultima sull’Impressionismo), si può contare su flussi da fuori città.
Col risultato che corso Vecchio è sempre più deserta. Nella parte alta, che da via della Biblioteca arriva fino a piazza della Repubblica, c’è rimasto pochissimo: una farmacia, tre negozi di abbigliamento, un bar, una oreficeria, una catena di prodotti per la pulizia della casa e una di arredamento per la casa. Fino a quattro anni fa, di farmacie ce ne erano due, e due erano le gioiellerie (Beltrame e Cavallari). I due piani di palazzo Briganti – 2mila metri quadrati di superficie commerciale – si sono svuotati a febbraio 2021, quando ha chiuso Piazza Italia. «E’ come se quel buco nero si fosse inghiottito le attività attorno» – dicono i ternani. Dalla parte alta di corso Vecchio, insomma, sono migrati in molti: la farmacia Morganti, Juice (il concessionario della Apple è andato in corso Tacito), Thun, l’agenzia di scuola guida. E tra un mese migra anche Giunti. Non va meglio nella parte bassa, che oltre ad aver perso la gioielleria Paccara, ha dovuto rinunciare al suo teatro (ancora), ad una delle due tabaccherie che la hanno caratterizzata fino a pochi mesi fa, a tantissime vetrine, perchè i negozi si sono anche “ristretti”. Una moria. Verso l’addio (sta effettuando una grossa svendita), persino Lavezzo, poco più giù della chiesa di San Lorenzo. E ad aprire è stato solo un mini market bar africano.


