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«Quei gatti disabili che mi hanno cambiato la vita»: la storia e il cuore di Silvia Dal Bosco

La fondatrice de “La Casa dei Gatti” di Acquasparta racconta il suo rifugio dove l’amore non fa distinzioni di mobilità. L’INTERVISTA

di ELENA CECCONELLI

TERNI – «Quelli che molti chiamano gatti disabili e gettano via come fossero oggetti rotti, per me sono la cosa più preziosa che esista». Dice con amore e dedizione, Silvia Dal Bosco, la fondatrice de “La Casa dei Gatti”. Una di quelle persone capaci di vedere la bellezza dove gli altri vedono il problema. La sua casa, oggi conosciuta come “La Casa dei Gatti”, è un rifugio privato ad Acquasparta, dove ogni giorno si prendono cura di mici con disabilità, anziani, oncologici e non vedenti con un amore e una dedizione che commuovono. Silvia ha raccontato l’inizio della sua attività. 

Ci racconta come e quando è iniziata la sua attività con i gatti disabili?: «Come molti volontari, mi sono ritrovata a intervenire nelle situazioni più disparate, spesso disperate. Col tempo è nata in me una predisposizione a occuparmi dei gatti più fragili, quelli per cui nessuno si ferma. Il cambiamento vero è arrivato nel 2020, quando ho accolto due fratellini con problemi neurologici. Ma la svolta emotiva è stata nel 2021 con Peppino, un gatto divenuto paraplegico dopo un incidente. Adottarlo ha cambiato completamente la mia vita e la mia visione delle cose».
C’è stato un momento o un incontro particolare che l’ha spinta a dedicarsi proprio ai gatti con disabilità?: «Mi chiamò una clinica, avevano una micetta abbandonata di neanche due mesi in attesa di eutanasia. Perché? Era paraplegica, con vescica neurologica. Non avevo esperienza, ma qualcosa dentro di me mi disse di provare. Così è arrivata Sole. Lei è l’inizio della mia avventura con i mici che non riescono a espletare i bisogni da soli. Bastano piccoli gesti quotidiani, e in cambio loro ti donano un’energia incredibile».

Quali tipi di disabilità presentano i gatti che accoglie e assiste?: «Ci sono anziani, tripodi, ciechi, oncologici… tutti trovano posto qui. “La Casa dei Gatti” si è trasformata in un luogo unico in Umbria, dove io e il mio team di volontarie (Janine Di Bernardo, Luana Del Bufalo, Chiara Agliani, Agnese D’Ambrogio, Patrizia Poggiani, Francesca Marchetti e Sofia Diamantini) offriamo cure e amore ogni giorno, dalle prime luci dell’alba fino a tarda sera. La sveglia suona alle 5. Preparo le terapie, eseguo la spremitura per i disabili, cambio pannolini, imbocco gli anziani. Poi vado al lavoro. Rientro a pranzo, ripeto tutto. E di nuovo la sera. È dura, sì, ma lo rifarei mille volte».
Ci sono cure particolari o attrezzature specifiche necessarie per assistere questi gatti?: «Non servono attrezzature costose. Serve amore, pazienza e attenzione. Se sono tanti, certo, l’impegno cresce. Ma gestirne anche solo uno è semplice e gratificante. Accogliamo anche gatti normodotati, randagi, abbandonati, e ci occupiamo dei neonati orfani da allattare. Il tutto è coordinato con la nostra associazione di volontariato La Casa dei Gatti ODV, che desidero fortemente far crescere».

Qual è la storia di uno dei gatti che più le è rimasta nel cuore: «Ce ne sono tante, ma l’ultima mi ha toccato molto: Pepe, 2 anni, è caduto dall’ottavo piano. È sopravvissuto ma ha perso l’uso delle zampe posteriori. I proprietari ci hanno provato ma non ce l’hanno fatta a gestirlo. Così è arrivato qui. La sua storia, come tante altre, ci ricorda quanto sia importante la sicurezza dei terrazzi per chi ha animali in casa».
C’è abbastanza sensibilità verso gli animali disabili secondo lei? «Sento spesso dire ‘poveretto’ davanti a un gatto paraplegico. Nulla di più sbagliato. Questi gatti hanno una grinta e una voglia di vivere incredibili. Chiunque passi anche solo un’ora con loro capisce quanta gioia portano. Bisogna solo aprire gli occhi e il cuore».

Quali sono le principali difficoltà che incontra nel portare avanti questa missione? «Portare avanti tutto questo non è facile. “Le spese sono continue, e mancano persone disposte a dare una mano. La mia speranza è sensibilizzare sempre più persone a conoscere questa realtà. Chi desidera impiegare il proprio tempo in un’opera nobile mi contatti! Il beneficio, credetemi, è soprattutto vostro».
Contatti e volontariato: Per chi volesse sostenere La Casa dei Gatti o proporsi come volontario, è possibile contattare Silvia Dal Bosco tramite la pagina social dell’associazione La Casa dei Gatti ODV o visitare il rifugio ad Acquasparta.

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