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Rotta la pavimentazione di Ridolfi. Corridore: «Abbiamo risolto il problema dei parcheggi a servizio delle attività di vicinato»

Palazzo Spada fa rimuovere il porfido rosso interrompendo il disegno dell’architetto che ha progettato anche l’asse di corso del Popolo. LE FOTO. IL VIDEO

TERNI – Rotta la pavimentazione disegnata da Ridolfi. Palazzo Spada fa rimuovere il porfido rosso in favore del travertino. In arrivo due isole pedonali.  «Le isole pedonali – spiega nel video l’assessore alla viabilità e alle manutenzioni, Marco Iapadre – serviranno a razionalizzare meglio il flusso veicolare e a mettere in sicurezza il flusso pedonale. Con questa realizzazione verrà anche spostata la fermata dell’autobus». Già, la fermata. E’ sempre stata di fronte alla pizzeria Europa, lungo corso del Popolo. «Spostandola sulla piazza, le attività di vicinato saranno servite da parcheggi gratuiti a tempo». In pratica Palazzo Spada interrompe il disegno di Ridolfi per regalare  tre  parcheggi al bar e alla pizzeria: «Saranno utilizzati dai clienti delle attività di vicinato», chiarisce il vice sindaco Corridore. Palazzo Spada, con una ordinanza pubblicata il primo agosto sulla pagina trasparenza dell’ente, modifica la circolazione veicolare e apre il cantiere. Non pubblica il progetto che sta per essere realizzato. Al lavoro la squadra di operai voluta  dall’amministrazione Bandecchi, che in poche ha rimosso decine di mattoni di porfido rosso, materiale che Ridolfi utilizzo anche per la pavimentazione di piazza Tacito.  La prima opera che realizzò a Terni fu la Fontana dello Zodiaco, insieme a Mario Fagiolo, negli anni Trenta.  Altra opera che tutt’oggi richiama grande attenzione è largo Villa Glori: nel redigere il piano di ricostruzione post bombardamento, Ridolfi ripensò lo spazio vuoto creato dalle bombe e lo dedicò alla memoria delle mille vittime del 1943. Nel Sessanta Ridolfi viene chiamato a redigere il nuovo piano regolatore e  nell’Ottanta, insieme a Frankl, i piani particolareggiati del centro città e il completamento di corso del Popolo per la definizione architettonica della piazza, poi ridenominata Ridolfi, e per la conclusione urbanistica nella parte del vecchio ospedale che non era stata mai progettata. Terni è una delle poche città in Italia che può vantare un rilevante intervento urbanistico nel centro storico, rarissimo nel dopoguerra in Italia: corso del Popolo, ha avuto una lunga gestazione ed ora è quasi completato. Manca il palazzo degli uffici. «Ridolfi imposta la soluzione del nuovo palazzo accanto a palazzo Spada –  scrive Aldo Tarquini nel libro La Forma della città industriale – incastonando la torre di servizio nei palazzi storici retrostanti ed avanzando sul fronte della strada con un edificio ellittico, più alto del palazzo antico e caratterizzato da una complessa articolazione volumetrica, sfalsata nei diversi piani, che avrebbe dovuto garantire una percezione di movimento nello spazio dello stesso edificio, lungo l’asse del corso. L’edificio ispirato, secondo Ridolfi, all’urna funeraria Cista Figoroni veniva da lui chiamato “il bidone” per la sua forma curvilinea». Ridolfi, disegna anche la pavimentazione della piazza e indica il porfido rosso come materiale. Per Luciano Marchetti, l’architetto che ha lavorato con Ridolfi e Frankl, rompere quel disegno equivale a distruggere un progetto di Ridolfi, in un momento in cui la Soprintendenza sta mettendo il vincolo alle sue opere. «La pavimentazione può sempre essere ripristinata, ma tutto quello che si sta facendo oggi è da buttare», il commento dell’esperto.

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