TERNI – Il centro di Teleconduzione di Enel è saltato. La struttura che regola i regimi delle acque al fine di assicurare materia prima all’energia rinnovabile, non sarà più nella Conca. Enel ha deciso di accorpare il centro ad altre regioni. Il punto di Terni sarebbe divenuto improvvisamente antieconomico e 12 lavoratori rischiano di perdere il posto. Si tratta di tecnici specializzati. Ma la perdita è soprattutto strategica, in quanto Terni rinuncia ad un centro direzionale: un insieme di competenze professionali e strutture tecniche particolarmente utile nella regimentazione delle acque. Un altro colpo a Terni città delle acque e punto di riferimento per il territorio. La chiusura è prevista entro il mese di settembre. In agitazione la politica con l’assessore allo sviluppo economico, Sergio Cardinali, che ha voluto rimarcare il fatto di esser rimasto sorpreso dalla lettera dei tecnici della Regione. L’assessore ternano si aspettava una attenzione diversa, successivamente anche alla riunione in prefettura con l’assessore regionale all’ambiente e le parti coinvolte. Motivi dunque non convincenti per Cardinali, quali hanno portato a questa determinata scelta. Vicino poi c’è anche l’officina meccanica di Villa Valle che ripara le turbine delle centrali elettriche.
Il 5 settembre alle ore 10.00 dunque una manifestazione sindacale che vedrà coinvolte le principali sigle sindacali della città nei pressi della centrale di Galleto per dire “no” a questa scelta che danneggia il territorio, l’occupazione e l’attrattiva economica.


