TERNI – Finora si era parlato di una partita da 10 milioni di euro. Ma con il passare delle ore la cifra è quasi raddoppiata. Per sedersi al tavolo della Ternana, la nuova proprietà, chiunque essa sia, deve essere in grado di fronteggiare venti milioni di euro tra debiti da risanare e nuove spese da affrontare. Una cifra da capogiro, soprattutto per la Serie C, dove gli introiti sono irrisori e dove ci sono società che con 5 milioni riescono ad approntare campionati di vertice.
La partita economica della Ternana è onerosa perché ci sono tantissimi debiti. Almeno 12 milioni complessivi, che arrivano dalle gestioni Guida e D’Alessandro. Ci sono stipendi, oneri previdenziali, ma anche costi di forniture necessarie ad un club professionistico.
Ai 12 milioni, vanno sommati i 3,5 milioni che Stefano Bandecchi ha anticipato nell’ambito del progetto clinica stadio e che ha preferito dirottare sulla Ternana calcio anziché su Stadium Spa, la società di scopo che realizzerà il nuovo impianto sportivo. Tre milioni e mezzo che comunque la Ternana ha a bilancio con il segno meno e che presto o tardi dovrà conferire alla Stadium.
A queste partite debitorie si aggiungono i denari freschi necessari ad affrontare la stagione 2025-2026. Ecco perché è difficile trovare sul mercato un gruppo robusto, disposto ad investire in un campionato che ha uno scarso ritorno di visibilità e entrate che a stento bastano a finanziare il settore giovanile.


