Au. Prov.
TERNI – «Terni non è una città per turisti». Ristoranti, bar, musei, chiese, palazzi e teatri, chiusi a Ferragosto. «Volevamo passare la notte qui per far vedere ai ragazzi l’anfiteatro Romano, ma siccome non siamo riusciti a prenotare la visita, li portiamo ad Orvieto». La famiglia Trevisan lo ha ammirato da fuori. Ha tentato di contattare un operatore ma non c’è stato niente da fare. E siccome ha trovato scritto che i giorni di apertura dell’anfiteatro sono sì il sabato e la domenica dalle 16 alle 19, ma solo prenotando l’ingresso, è ripartita.
«Il parco ci è piaciuto tantissimo. Lo abbiamo trovato aperto e siamo entrati, ma abbiamo trovato chiuse tutte le meraviglie che sono all’interno. E anche i bagni». Già, i bagni. Col fatto che anche il Baravai è chiuso fino al 26 agosto, il bagno a servizio del festival era sbarrato, l’auditorium del Carmine in restauro, il chiosco Liberty senza neanche una prospettiva di riapertura.
I Trevisan, che la mattina erano stati alla Cascata, volevano scoprire i monumenti e le architetture della città dell’acciaio. Interrogando il totem informativo in piazza Europa hanno avuto accesso ad una sorta di guida che li ha indirizati al teatro Secci, alla palazzina Alterocca, a palazzo Chitarrini, alla basilica di San Valentino, alla Bct, a Palazzo Spada. Tutte architetture visitabili dall’esterno. Tutte chiuse. E non solo a Ferragosto. Nessuna indicazione, nel Totem, per l’anfiteatro, che pure è appena stato restaurato. I lavori di risanamento conservativo, rifunzionalizzazione e efficientamento energetico, sono stati realizzati con il sostegno determinante della Fondazione Carit.






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