di ELENA CECCONELLI
TERNI – Nonostante la giovane età, Virginia Gentili si sta rapidamente affermando come una biologa nutrizionista di grande preparazione e competenza. In vista dell’estate, stagione in cui l’attenzione all’alimentazione diventa ancora più importante, Virginia offre preziosi consigli nutrizionali per adottare uno stile di vita sano ed equilibrato. Il suo percorso è nato dalla passione per il contatto con le persone e per il mondo dell’alimentazione e dello sport, che l’ha portata a intraprendere studi specifici e a diventare un punto di riferimento nel settore. A Umbria7 ha raccontato il suo percorso, la sua visione della nutrizione e l’importanza di educare, sin da piccoli, a un’alimentazione consapevole e sostenibile.
Come ha iniziato il suo percorso nel mondo della nutrizione? «Dopo la scuola ho deciso di seguire la mia passione per l’alimentazione e la salute. Mi sono iscritta alla laurea triennale in Scienze Biologiche, poi ho proseguito con una laurea magistrale in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana. Dopo aver superato l’esame di abilitazione, mi sono iscritta all’Ordine dei Biologi per poter esercitare la professione di nutrizionista. Questo lavoro l’ho scelto da subito, perché amo il contatto con le persone, e l’alimentazione – insieme allo sport – è sempre stata una parte centrale della mia vita».
Quali sono le sue aree di specializzazione? «Mi occupo principalmente di nutrizione clinica. Ho lavorato anche in laboratorio di analisi cliniche, ma la mia attenzione si è focalizzata soprattutto sulla nutrizione femminile, nelle sue diverse fasi: gravidanza, allattamento, premenopausa, menopausa, e in alcune condizioni patologiche come l’ovaio policistico. Ogni fase della vita della donna richiede un’attenzione alimentare specifica».
Secondo lei, quali sono gli errori alimentari più comuni che le persone commettono? «Senza dubbio, le diete troppo restrittive, spesso fatte in autonomia e con l’obiettivo di ottenere risultati rapidi. Questo tipo di approccio può danneggiare la salute e non è sostenibile nel tempo.Una sana alimentazione non dovrebbe mai essere un sacrificio, ma uno stile di vita equilibrato che includa anche attività fisica, consumo di alimenti di stagione e a km zero, corretta idratazione, e frequenze settimanali adeguate. Non si tratta solo di perdere peso, ma di stare bene».
Come possiamo distinguere una dieta sana da una moda alimentare passeggera? «Una dieta sana è quella che può essere sostenuta nel tempo e che si adatta a uno stato fisiologico, come ad esempio la dieta mediterranea, che è riconosciuta come un modello nutrizionale completo e bilanciato.
Quando invece ci troviamo di fronte a regimi alimentari troppo estremi, monotoni o “di tendenza”, è bene fermarsi e riflettere. Il cibo non è solo nutrizione: è anche convivialità, emozione, identità».
Cosa consiglia a chi vuole migliorare la propria alimentazione, soprattutto se fa attività fisica regolare? «Il consiglio è di affidarsi a un professionista, che possa costruire un piano alimentare personalizzato in base agli obiettivi, al tipo di allenamento e allo stile di vita. Spesso si tende a improvvisare, ma un supporto nutrizionale mirato può davvero fare la differenza».
Ci sono differenze tra alimentazione maschile e femminile? E tra le varie età della vita? «Sì, esistono differenze significative dovute alla presenza e all’andamento degli ormoni sessuali, soprattutto nella donna. Il ciclo mestruale, la gravidanza, la menopausa… sono tutti momenti in cui l’alimentazione può giocare un ruolo importante nel supportare il corpo, anche dal punto di vista sintomatologico. Inoltre, anche l’età incide: ogni fase della vita ha esigenze nutrizionali diverse».
Quanto conta per lei la sostenibilità nelle scelte nutrizionali? «Per me è un valore fondamentale. Non possiamo più pensare al cibo solo in termini di calorie o nutrienti. Dobbiamo anche chiederci: che impatto ha ciò che mangiamo sul pianeta? Promuovere un’alimentazione sostenibile significa scegliere cibi stagionali, locali, poco processati, prodotti in modo etico e con un basso impatto ambientale. Ogni scelta alimentare può essere un piccolo atto di responsabilità verso noi stessi, la società e l’ambiente».
Come possiamo educare i più giovani a un’alimentazione sana e consapevole? «Dobbiamo partire dal costruire un rapporto positivo con il cibo fin dalla prima infanzia. Non è sufficiente dire “questo fa bene” o “questo fa male”: bisogna spiegare da dove viene il cibo, come viene prodotto, che effetto ha su corpo e ambiente. Coinvolgere i bambini in cucina, nella spesa, nell’assaggio di nuovi alimenti… è fondamentale. E dare il buon esempio, a casa e a scuola. Non bisogna classificare i cibi come “buoni” o “cattivi”, ma parlare di equilibrio, ascolto del corpo e moderazione».
C’è un consiglio alimentare che segue ogni giorno e che vorrebbe condividere? «Sì, quello di ascoltarsi. È un concetto semplice, ma potente. Non esiste una regola valida per tutti: ognuno di noi ha bisogni diversi e momenti diversi. Imparare ad ascoltare i segnali del proprio corpo, a riconoscere la fame reale, a scegliere con consapevolezza… è il primo passo verso un’alimentazione più sana».
Quali sono i suoi obiettivi futuri? «Il mio desiderio è continuare a crescere come nutrizionista, ma anche come persona. Mi sta a cuore il benessere delle persone, e voglio essere un punto di riferimento per chi cerca un rapporto più sereno con il cibo e con il proprio corpo. Mi piacerebbe sviluppare progetti di educazione e divulgazione, per rendere la nutrizione più semplice e accessibile nella vita quotidiana. Il mio messaggio è questo: prendersi cura di sé attraverso l’alimentazione è un atto d’amore. Verso se stessi, verso gli altri e verso il mondo in cui viviamo».
Per contattare Virginia, potete consultare le sue pagine social ai link: https://www.facebook.com/virginia.gentili.3 e https://www.instagram.com/dott.ssa_virginiagentili/


