L’Umbria, per il mondo intero, si ferma a Perugia. L’Umbria si presenta a Osaka 2025 con il Gonfalone della giustizia del Perigino al ritmo dei Funk Off. Porta Assisi, il Trasimeno e Umbria Jazz. Più esattamente arriva all’Expo col dipinto del Cinquecento che raffigura la “Madonna in gloria tra angeli, cherubini e serafini” al di sopra dei santi Francesco d’Assisi e Bernardino da Siena, con sullo sfondo una veduta di Perugia, e la band toscana di casa al festival di Pagnotta.
Il rapporto Perugia – Terni è 39 a 1 anche per quanto riguarda la rappresentanza istituzionale: 39 rappresentanti del capoluogo di regione – Comune di Perugia, Regione Umbria, Camera Commercio Umbria, Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, Umbria Jazz , Anci Umbria, Sacro Convento d’Assisi e Frati Minori d’Assisi, Confapi, Cna Umbria, Confartigianato, Confcommercio Umbria, Confesercenti Umbria, Coldiretti Umbria, Legacoop Umbria Confcooperative Umbria, Confagricoltura Umbria – uno solo di Terni. L’arte, la cultura, i paesaggi: tutto è incentrato sul Perigino. La super delegazione si concentra sull’Alta Umbria: promuove Assisi, Norcia, Cascia, il Trasimeno e Perugia, trascura tutto il resto. A parte un breve reel su San Valentino, il santo più celebrato al mondo che in Oriente è considerato una star , e la Cascata delle Marmore, nel materiale promozionale della Regione, la provincia di Terni è una comparsa. Assente Orvieto, che pure è la terza destinazione turistica dell’Umbria (dopo Assisi e Perugia). Non un accenno al Duomo, al Pozzo di san Patrizio alla Rupe incantata del Signorelli. Non pervenuto Narni. E neppure l’Amerino.




