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Bandecchi insulta i bambini di Gaza e Terni insorge: «Buffone, dimettiti»

Consiglio comunale ad alta tensione e rissa sfiorata sotto palazzo Spada

TERNI – Blindare il consiglio non è servito.  La città è insorta lo stesso. Non solo le opposizioni di destra (il gruppo di Fratelli d’Italia, Cinzia Fabrizi, Orlando Masselli e Roberta Trippini del gruppo Misto) e  di sinistra (Pd e M5S) hanno deciso di non sedersi in aula, ma decine e decine di lavoratrici e lavoratori hanno preso un giorno di ferie per manifestare il proprio disgusto agli insulti che  Bandecchi ha rivolto ai bambini e alle bambine di Gaza: «Offendono la dignità di un’intera comunità e banalizzano temi di enorme delicatezza».

Un presidio spontaneo sotto palazzo Spada organizzato in poche ore, un faccia a faccia che ha suscitato grande tensione ma che non è sfociato in un corpo a corpo, fischi e richieste di dimissioni. Una contestazione durissima proseguita in aula. «Buffone», «Fascista», «Vattene». Per Bandecchi una iniezione di energia. Impassibile di fronte all’animata platea. Anzi, la riprende con il telefonino con un certo orgoglio: Tutto questo è per me. Poi i manifestanti annunciano la nascita del “Presidio Democratico contro Bandecchi” (PDB). «A partire da oggi, ogni qualvolta il sindaco si riunirà in Consiglio Comunale o in Consiglio Provinciale, noi saremo lì. Organizzeremo un presidio permanente per ricordare a tutti che la democrazia è un bene prezioso, non un gioco nelle mani di un folle. Le istituzioni meritano rispetto e noi saremo lì a difenderle».

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