Punto di Teleconduzione: la Regione Umbria convoca Enel e sindacati 

Thomas De Luca: «Deliberato gruppo di lavoro per verifica rigorosa delle concessioni»

TERNI – Prosegue il discorso relativo alla chiusura del Punto di Teleconduzione di Villa Valle, annunciata unilateralmente da Enel e prevista entro la fine di settembre. La Giunta regionale dell’Umbria, dopo averlo dichiarato il 5 settembre, su iniziativa dell’assessore Thomas De Luca, ha deliberato la costituzione di un gruppo di lavoro che avrà il compito di svolgere una ricognizione completa delle grandi derivazioni idroelettriche, verificando puntualmente lo stato di sicurezza e di corretta manutenzione ai sensi dei disciplinari e degli atti di concessione, nonché degli atti aggiuntivi. Particolare attenzione sarà rivolta al buon regime degli affluenti Velino e Nera e del Lago di Piediluco, oltre che agli impianti e alle opere idrauliche ad essi collegati.

Si legge nel comunicato dell’assessore De Luca che il gruppo di lavoro sarà ampiamente rappresentativo e vedrà la partecipazione degli assessori all’energia, all’ambiente e allo sviluppo economico, dei direttori e servizi regionali competenti (Rischio idraulico, Protezione Civile), delle organizzazioni sindacali, dei concessionari e dei Comuni e Province di Terni e Perugia. A testimonianza del valore strategico di questa iniziativa, sono stati invitati a partecipare anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale e le Prefetture di Terni e Perugia. Il coordinamento del gruppo sarà affidato all’assessore regionale all’energia e all’ambiente.

Dichiara l’assessore: «Il Posto di Teleconduzione di Terni è un centro nevralgico che monitora sette grandi dighe e circa cinquanta opere idrauliche minori nel complesso bacino Tevere-Nera, la perdita del suo know-how specialistico rappresenta un rischio significativo non solo per la gestione delle emergenze – afferma De Luca – la sua chiusura compromette un presidio irrinunciabile per la sicurezza idraulica, ambientale ed energetica dell’intera Umbria. Il lago di Piediluco e gli effetti della variazione idrometrica, costituiscono l’esempio lampante di come lo sfruttamento idroelettrico possa causare un grande impatto sulle comunità locali. Difendere il territorio umbro, a maggior ragione in un contesto di fragilità degli ecosistemi causati dalla crisi climatica ambientale, resta una delle nostre priorità».

Gli uffici dovranno verificare il rispetto dei quantitativi di acqua da rilasciare a valle ai sensi dei disciplinari di concessione. «Questa verifica sarà rigorosa – sottolinea l’assessore De Luca – qualora necessario, non esiteremo ad attivare la prescrizione di un rilascio di maggior portata. La piena aderenza agli accordi è essenziale per la tutela del delicato equilibrio idrogeologico del nostro bacino e per garantire la corretta gestione di una risorsa vitale per la nostra comunità».

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