Bandecchi furioso: «Ho visto una presidente confusa e senza un cronoprogramma. Sono disposto a dimettermi se la Proietti mi garantisce che il nuovo Santa Maria sorgerà»

Il sindaco lancia la sfida: «Non ci vogliono nè 500 milioni nè tutto questo tempo. Ci vuole la volontà. Sono disposto a lasciare per il bene dei ternani. Ma basta incertezze o puntini»

TERNI – «Prima faremo l’ospedale di Nari-Amelia!». La governatrice Proietti, a Terni per parlare del nuovo Santa Maria, si  porta appresso una paginetta del suo programma elettorale e, dopo aver chiarito che ci ha vinto le elezioni con quel programma e che quindi in molti lo avevano votato, si rimette leggerlo: «Scrivevamo di avviare i lavori del nuovo ospedale di Narni e Amelia e di intraprendere l’iter per la realizzazione del nuovo Santa Maria. Ma non avendo trovato né progetto né fondi per l’ospedale di Terni ripartiamo da zero. Perciò abbiamo affidato ad uno studio di progettazione il compito di esaminare le possibili soluzioni. Per adesso posso solo dire che per costruirlo  ci vogliono  almeno 500 milioni di euro, non 300 e tantomeno 200». Apriti cielo. Il sindaco Bandecchi, che prima di prendere la parola ha il vizio di ricordare a tutti da dove viene e dove è arrivato, è certo di poterlo realizzare con molto meno e in meno di trent’anni. Dice cioè che se si rimanda ancora i ternani non sapranno dove andare a curarsi, che un conto è impostare un rapporto dialogico con la regione e un conto è spostare sempre la data di partenza. Tant’è, alla fine del consiglio comunale aperto convoca una conferenza stampa. In Provincia,  per le ore 16,30. Ed è lì che fa la sintesi di tutto: «Visto che ad ogni consiglio qualcuno non si presenta e che ancora si gira intorno a questo benedetto progetto che per me è semplicissimo, sono disposto a dimettermi. Ma la giunta Proietti mi deve garantire che entro luglio 2026 metterà la prima pietra del nuovo Santa Maria».

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