AU. PROV.
TERNI – Tre anni ad accendere micce, sempre pronto a gettarsi nella mischia. Sia verbalmente che fisicamente. Adesso, però, Stefano Bandecchi si sente vittima del clima d’odio. E’ rimasto talmente impressionato dalla contestazione dei pro Pal, che dice di temere addirittura per la sua vita. «Mi sono dovuto comprare un giubbotto antitaglio e uno antiproiettile, perché mi vogliono fare la pelle». Bandecchi ce l’ha con «i quattro drogati del c***» che gli hanno rinfacciato le esternazioni borderline su Gaza e sulle bambine palestinesi. Si sente preso di mira anche dai partiti della sinistra e della destra che sono scesi in piazza per dire basta al sindaco del vaffa. Si sente altresì sotto attacco dei sindaci e dei consiglieri comunali e regionali di destra e di sinistra, che hanno sfilato in piazza sabato 4 ottobre. Dopo tre anni di corpo a corpo, il presidente della Provincia scopre la durezza della contrapposizione ad ogni costo. Un clima che, in effetti, ha avvelenato il dibattito politico e ha fatto finire nel dimenticatoio i temi rilevanti della città. A Terni non si parla più del nuovo ospedale, del polo chimico, di Ast, di piazza Ridolfi sfasciata senza un perché, dei temi dell’ambiente. All’ordine del giorno ci sono solo gli slogan, i fantocci a testa in giù, gli insulti, il vittimismo, i giubotti antiproiettile e anche quelli antitaglio.


