TERNI – La Galleria del Corso è morta da un pezzo. Uno stato di abbandono così evidente che qualcuno ha pensato di bene di utilizzare quello che fino a qualche anno fa era il salotto super chic della città, come parcheggio. Non che sia raro vedere auto “appoggiarsi” le ore sui marciapiedi per sopperire ai problemi di sosta in centro. Ma una vettura all’interno della Galleria non c’era mai stata. Certo, non dava fastidio a nessuno: non c’è rimasto più neanche mezzo negozio. Le vetrine di Barbetti hanno lasciato il posto ad un distributore automatico di bevande da tempo, Domus ha fatto spazio a L’Elefante, che ha retto fino a tre anni fa e poi ha salutato Terni. Il Caffè del Corso, che pure ospitava mostre, eventi culturali e i concerti di Umbria Jazz, ha chiuso due anni fa. Subito dopo è stata la volta di New Sinfony, col risultato che in Galleria non ci passa più nessuno, tanto è buia e degradata. Perciò, per quello che ha rappresentato negli anni e per quello che è diventato quel luogo oggi, la governatrice Stefania Proietti decise di farsi immortalare lì, promettendo il rilancio di tutto il centro storico di Terni. Era il 2024. Era il mese di ottobre e Stefania Proietti, candidata alla presidenza della Regione Umbria per il campo largo, disse che era colpa delle destre: «La passata amministrazione comunale, a guida Latini (Lega, ndr), non ha fatto niente. Quella attuale, di Stefano Bandecchi, ha pensato solo ad allearsi solo con gli avversari di prima». Disse anche che la responsabilità di quella situazione era anche della Regione (fino ad allore a giuda Tesei, ndr), che non aveva investito risorse sufficienti per rivitalizzare i centri storici e sostenere il commercio di vicinato. E disse anche che diversamente dalle giunte di destra, la sua avrebbe lavorato da subito al testo unico per il commercio e sarebbe partita da Terni, dal suo centro storico, per voltare pagina.


