Micio esce di casa e si becca una fucilata

Il povero gatto adesso rischia di rimanere cieco

MONTE SANTA MARIA TIBERINA (Perugia) – Il micio esce di casa e si becca una fucilata. Protagonista di questa triste storia è il gatto Leo, che vive insieme alla sua famiglia umana nella frazione di Lippiano.
Tutto ha iniziato la mattina del 16 ottobre. Leo ha mangiato, è uscito e non è rientrato come ha sempre fatto. La padrona ha provato a chiamarlo ma niente. Il mattino seguente ha continuato a cercarlo chiamandolo e sentendo anche i vicini si casa se tante volte lo avessero visto ma nessuno lo aveva visto ! Le ricerche sono continuate assiduamente fino alla domenica 19 ottobre ma niente. A questo punto le speranze di ritrovarlo erano ridotte al lumicino.
A 11 giorni dalla scomparsa, domenica 23 ottobre la signora apre la porta di casa e si trova davanti il suo gatto in condizioni pietose: ridotto a pelle ed ossa, sporco di fango, con dei grumi di sangue dappertutto, sfinito, impaurito che ha alzato il musino e la guardava. Leo si fa prendere in braccio, la donna sollevato lo abbraccia piangendo e lo porta in casa dove lo ha ripulito delicatamente dal fango e dal sangue delle ferite nel musino e nel corpo. Ha quindi provato a dargli un po’ di acqua e cibo ma il micio era troppo debole. La signora ha allora chiamato la veterinaria, la dottoressa Beatrice Borrani, che le ha detto di portarlo subito in clinica.
Durante la visita la dottoressa ha capito subito di cosa si trattava: aveva il musino pieno di buchi, un occhio gravemente ferito e una zampetta storta. La radiografia ha confermato che al gattino era stata sparata una fucilata in volto e tanti pallini di piombo gli erano penetrati nella testa e nel corpo e per questo motivo Leo sarebbe rimasto cieco.
«Sentire queste parole – afferma la “mamma” umana di Leo – è stato un colpo al cuore, mi sono aggrappata alle competenze della veterinaria nella certezza che l’amore che ho per lui avrebbero fatto il miracolo di fargli rivedere ancora la natura tanto amata da lui. Il 30 ottobre la veterinaria mi ha confermato che da un occhio non vedrà mai più mentre dall’altro c’è una flebile speranza, una volta guarito l’edema cerebrale, potrebbe riacquistare un po’ di vista. Adesso, dopo diverse cure, si sta riprendendo e poco alla volta rafforzando. Dalle radiografie emerge che il piccoletto è stato colpito mirando di proposito alla testa, un colpo solo assolutamente non accidentale, dalle lastre infatti emerge che il cranio è pieno di piombo. In questa situazione noi familiari ci mettiamo tutto l’amore possibile che il nostro Leo merita ma non sappiamo adesso quali conseguenze potrà portare tutto questo piombo dentro la testa». Aggiunge la donna: «Durante questi terribili giorni, facendo ricerche e sentendo anche altri cacciatori ci hanno detto che, quando apre la caccia, questi fatti non sono nuovi e che alcuni i cacciatori sparano a qualunque cosa si muova, animali domestici compresi, sembra quasi si divertano a fare tiro a segno. Abbiamo fatto denuncia ai Carabinieri Forestali ma comprendiamo che sarà impossibile risalire a chi ha sparato. La nostra speranza è che da questi tristissimi fatti possa nascere la consapevolezza che la caccia oggi è fuori dal tempo e speriamo che tanti cacciatori depongano le armi a favore di una pacifica convivenza con la natura e le sue creature».

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