Norcia scossa dal terremoto del 2016 (foto Settonce, riproduzione riservata)
Norcia scossa dal terremoto del 2016 (foto Settonce, riproduzione riservata)

Ricostruzione. La proposta di Azione: «Venga prorogato il Sismabonus»

L’intervento dei calendiani Ceci e Fazio

PERUGIA – «Ad ormai nove anni dal sisma del centro Italia, tragedia che oltre ai danni materiali e morali ha visto il sacrificio di circa 300 vite, la difficile opera di ricostruzione sembra aver preso finalmente il via»: lo affermano il segretario provinciale di Azione, Mirko Ceci e il delegato della segreteria alla ricostruzione, Amabile Fazio.
Aggiungono gli esponenti calendiani: «Dopo ai tempi fisiologici per la gestione di prima emergenza, di sistemazione temporanea, tante sono state le cose da rodare. Inizialmente il problema fu adattare una normativa prevista per il sisma dell’Emilia al territorio umbro, estremamente diverso per morfologia e tipologie costruttive. Trovata una quadra in merito, arrivò il Covid, seguito del lancio del superbonus 110 che hanno dato un’ulteriore battuta d’arresto alla ricostruzione, in particolare per i capitolati del terremoto, molto più bassi rispetto a quelli della ricostruzione e hanno spinto le imprese a preferire gli appalti privati. Per sopperire a questo disinteresse verso la ricostruzione fu introdotta la possibilità di integrare il Sismabonus 110 alle opere oggetto di ricostruzione post sisma. Premesso che il Superbonus 110, a nostro avviso, é una norma scritta male e, se possibile, declinata peggio, per garantire una ripresa della ricostruzione l’integrazione dei due aspetti si è resa inevitabile».
Proseguono Ceci e Fazio: «Ad oggi, però, ci si trova all’alba di una nuova possibile battuta d’arresto per la ricostruzione. Il Superbonus 110 per le abitazioni oggetto di ricostruzione post sisma è in scadenza al 31 dicembre 2025 per la maggior parte dei cantieri avviati e solo per le pratiche presentate dopo il 30 marzo 2024 in vigore fino al termine del 2026. Dare tempistiche così stringenti quando tutta la parte di approvazione urbanistica è rimasta ordinaria, con tempi lunghi, e considerando che molti progetti non possono essere presentati poiché soggetti a vincoli di vario tipo, si rischia di creare una forte disuguaglianza tra i cittadini poiché chi ha avuto modo di depositare il progetto in tempi utili probabilmente non dovrà farsi carico di spese eccedenti al contributo statale e chi invece, indipendentemente dalla propria volontà, non vi sia riuscito, rischia di trovarsi a pagare dei conti molto salati».
E ancora: «La struttura commissariale guidata dal senatore Castelli al momento non sta dando adeguate risposte ma, è giusto ricordare, la presidente Proietti è vice commissario alla ricostruzione per quanto riguarda l’Umbria. Siamo qui a chiedere a gran voce alla presidente di impegnarsi affinché il superbonus 110 venga quanto meno prorogato per chi ha già in essere lavori da ricostruzione avviati. Inoltre, chiediamo di sviluppare un piano che controlli l’inflazione dei costi legati alla ricostruzione stessa nel momento in cui il superbonus 110 cesserà definitivamente di esistere. Poiché ad oggi i costi di ricostruzione arrivano in alcuni casi a circa 3.500 euro al metro quadro, considerando che il contributo statale si attesta tra i 2.000 e i 2.500 euro, tale differenza potrebbe far desistere diversi cittadini dal ricostruire, privando non solo gli stessi di un immobile ma l’intero territorio di radici e di comunità».
Concludono Ceci e Fazio: «Risulta dunque non più prorogabile un patto sociale tra cittadini, istituzioni e associazioni di categoria edile al fine di evitare una brusca battuta d’arresto a una ricostruzione che con molta fatica inizia solo ora a mostrare i suoi risultati».

Tutti pazzi per la trifola a Città di Castello

Nuovi ospedali: nessun mattone ma tanta competizione