TERNI – Un importante documento congiunto sulla gestione del verde pubblico a Terni. È quello presentato dalle associazioni Legambiente Terni-Narni-Stroncone, Arci Terni, Pensare il Domani e il Comitato Sos Verde Pubblico Terni. Il testo, firmato da tutte le realtà promotrici, arriva a seguito delle manifestazioni dello scorso agosto e rappresenta un primo passo concreto verso un cambiamento nella tutela del patrimonio arboreo urbano. Il documento è stato illustrato durante la conferenza stampa, in cui sono intervenuti Daniela Ricci, referente tecnica della rete di associazioni, Gianni Di Mattia, presidente di Legambiente Verde Nera Terni-Narni-Stroncone, Giacomo Porrazzini di Pensare il Domani, Tommaso Sabatini di Arci Terni, e Luigi Nautilli, referente del Comitato Sos Verde Pubblico.
Daniela Ricci, illustrando il contenuto del documento, ha sottolineato le criticità emerse dagli interventi di abbattimento di alberi di grandi dimensioni negli ultimi anni, sia nei parchi urbani che lungo le strade cittadine. «Spesso – ha spiegato – tali tagli non sono seguiti da adeguate piantumazioni, oppure queste vengono effettuate in modo non idoneo. La sicurezza degli alberi può essere garantita attraverso potature corrette, manutenzione ordinaria e un monitoraggio continuo, piuttosto che con il ricorso sistematico all’abbattimento. È inoltre centrale il tema della salute pubblica, strettamente connesso alla qualità dell’aria: Terni è infatti tra le città più inquinate d’Italia, con livelli di polveri sottili spesso oltre i limiti di legge. Gli alberi sono “depuratori naturali” dell’aria, e la loro rimozione comporta un aumento dell’anidride carbonica e una diminuzione dell’ossigeno disponibile. Secondo i dati riportati, a Terni ogni cittadino è responsabile di 10 tonnellate di CO₂ emesse all’anno, rispetto alla media nazionale di 7,1 tonnellate e ai 6 t/anno di Perugia».
Per tali ragione le associazioni firmatarie chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico e politico permanente con l’assessorato all’ambiente e lavori pubblici, coinvolgendo i rispettivi uffici tecnici comunali, per raggiungere alcuni obiettivi come l’avvio di un censimento completo degli alberi del comune; la redazione di un piano regolatore del verde e l’adozione di un regolamento del verde pubblico, assente a oggi in forma organica. Il documento propone anche il coinvolgimento delle università di Perugia, Roma e Viterbo, dei dipartimenti specializzati in gestione agroforestale e del verde urbano, oltre che di professionisti nazionali per garantire approcci aggiornati e scientificamente fondati Fondamentale sarà anche l’interlocuzione con strutture nazionali come Legambiente, Arci e Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), al fine di allineare le azioni locali alle migliori pratiche europee.
Oltre alla parte tecnica, il documento propone la costruzione di una rete civica permanente, capace di coordinare iniziative pubbliche, assemblee e convegni tematici. Si vuole inoltre promuovere il confronto con la Soprintendenza dell’Umbria e con l’Agenzia Forestale Regionale (Afor) per allineare gli interventi di manutenzione al rispetto delle alberature storiche e del patrimonio paesaggistico. Le associazioni hanno richiamato anche la legge 10/2013 sul verde urbano, che obbliga i Comuni sopra i 15.000 abitanti a istituire un catasto degli alberi; a redigere un bilancio del verde alla fine di ogni mandato amministrativo ed a integrare il piano urbanistico generale con un piano del verde comunale.


