Umbria Energy, l’ultimo dei “Latinisti” è sempre elettrico

Il mandato di Carlo Befani è scaduto ma il manager si dichiara non interessato nella speranza di trovare qualcuno che lo convinca a rimanere

TERNI – È sempre elettrico Carlo Befani, presidente uscente di Umbria Energy. Il suo mandato è scaduto ma è ancora in lizza per la riconferma. Il manager voluto dal sindaco leghista Leonardo Latini è inossidabile. Ha saputo navigare in altre acque nonostante abbia perso il suo mentore politico.

Carlo Befani è l’ultimo dei “Latinisti”, della nidiata di manager partorita dall’ex sindaco di Terni e messa a capo della costellazione delle municipalizzate ternane, da Farmacia Terni a Terni Reti fino ad Asm.
Una nidiata che si è dischiusa tra molte difficoltà ed incertezze, con profili che alla prova dei fatti non si sono dimostrati in grado di incidere nelle dinamiche delle partecipate. L’unico ad avere luce propria è Carlo Befani. Esordisce come amministratore unico di Terni Reti e poi Latini lo sposta alla più solida e importante Umbria Energy, azienda da quasi 100 milioni di fatturato. Fermo restando che a forza di patti parasociali e di cessioni di quote sia in Umbria Energy che in Asm comanda Acea. E’ la grande azienda pubblica romana ad esprimere l’amministratore delegato, colui che prende le decisioni operative e che ha in mano, di fatto l’azienda. Nel caso di Umbria Energy, l’ad è Laura Caparvi. Le presidenze, espressione politica, sono poco più che rappresentanza. Una poltrona per accendere qualche riflettore e, logicamente, incassare una bella indennità.

Le vetrine si vestono di nero, gli incassi restano in rosso

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