Redazione Perugia
PERUGIA – “Una quercia per Laura”, il titolo dell’evento che ha preso il via ieri (3 ottobre) in ricordo di Laura Santi al complesso San Matteo degli Armeni di Perugia.
Un albero, donato dall’associazione nazionale weTree e rappresentato da Ilaria Borletti Buitoni, è stato consegnato alla presenza di Marco Cappato (tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni), della sindaca Vittoria Ferdinandi, del vicesindaco Marco Pierini, dell’assessore all’Ambiente David Grohmann e di Stefano Massoli, marito di Laura Santi.
Accanto alla quercia è stata posizionata una targa con la dedica: «Per il suo straordinario coraggio, per la sua forza e per il messaggio che ci ha lasciato: una testimonianza costante in difesa del diritto fondamentale di decidere della propria vita, liberamente e autonomamente. Grazie, Laura». weTree, che in tutta Italia pianta alberi in memoria di donne impegnate per la cultura, i diritti e l’inclusione, ha scelto la quercia, simbolo di forza e resistenza, per ricordare Laura Santi.
Ilaria Borletti Buitoni (weTree) nel ringraziare tutti i presenti: «In Parlamento avevamo avviato un gruppo interparlamentare sul fine vita: da allora porto con me l’idea che una cattiva legge è peggio di nessuna legge. L’appello di Laura mi ha colpito per forza, precisione e autenticità. Da qui l’idea di lasciare a Perugia un segno vivo come una quercia—pianta di resistenza—che sarà messa a dimora a novembre. La sua testimonianza ci impegna perché il Parlamento tratti questo tema con coscienza, evitando norme che riducano libertà e diritti».
«Grazie a Ilaria per aver ascoltato un appello che interroga le nostre coscienze – così la sindaca Ferdinandi – La quercia troverà casa nel Giardino dei Giusti di San Matteo degli Armeni, luogo della memoria viva: pensare la morte aiuta a pensare meglio la vita. L’eredità di Laura ci chiede coraggio e chiarezza: serve una legge sul fine vita che rispetti la libertà di scelta e l’universalità del diritto, evitando disparità territoriali. Accanto a questo, va rafforzato un welfare che riconosca e tuteli il lavoro dei caregiver, spesso veri e propri eroi civili».
«Nel terzo millennio il monumento giusto è un albero – ha detto il vicesindaco Pierini – un essere vivente che cresce, cambia e testimonia nel tempo la meraviglia della vita. Per Laura, e per persone come lei, è il segno più autentico e duraturo».
«Siamo felici che questo “monumento” sia qui, in un luogo che la città ha trasformato in biblioteca e spazio di comunità – le parole dell’assessore Grohmann – San Matteo degli Armeni è vivo: c’è un orto sociale, un roseto della memoria e una comunità che se ne prende cura. Ci impegniamo perché anche la quercia di Laura sia accudita nel tempo».
«Laura è in ottima compagnia in questo luogo – ha asserito Massoli – Questo gesto è anche un’occasione per ricordare che il Congresso dell’Associazione Luca Coscioni si terrà in Umbria questo fine settimana, come Laura desiderava. Grazie a weTree per aver riconosciuto in lei una leadership che ha unito memoria, parità e ambiente».
«L’albero rende la memoria viva: non una reliquia, ma azione – ha concluso Cappato – È stata Laura a chiamarci a raccolta per il Congresso, chiedendo di non rassegnarsi. In una biblioteca, luogo di conoscenza, ricordiamo che anche i diritti già esistenti spesso vengono ostacolati dal non farli conoscere. Per questo l’albero e questa sede sono perfetti: conoscenza e impegno per tradurre la memoria in diritti effettivi».

La cerimonia ha consegnato alla città un segno tangibile e condiviso: una quercia che, nel tempo lungo della natura, terrà vivo il messaggio di libertà, autodeterminazione e responsabilità civile che Laura Santi ha consegnato alla comunità.


