di Marco Brunacci
PERUGIA – Nomine e nominati.
- E’ lui o non è lui? Ma certo che è lui. Leonardo Esposito, 38 anni, eccellente attuale “digital product lead in un istituto bancario milanese”, recita la nota di insediamento, è il nuovo amministratore unico di Punto Zero, che tra le altre cose tiene i conti delle liste d’attesa per la Regione Umbria. A suo tempo, Esposito è stato leader Udu, gli studenti di sinistra vicini soprattutto al Pd, all’Università di Perugia e nessuno dimentica le sue fiammeggianti intemerate contro la riforma Gelmini (ne abbiamo copia).
La nomina di Esposito è una ventata di ottimismo: dimostra che se si va all’Università si possono ottenere successi anche nel mondo del lavoro e che se poi si è stati iscritti all’Udu qui, tra Perugia e Umbria, hai un palcoscenico ideale per mostrare le tue qualità. E magari ci sarà un influsso positivo anche sui numeri delle liste d’attesa, finora così pesanti, e che fino ad oggi hanno tanto penalizzato la buona salute dei cittadini pazienti dell’Umbria. Disgraziatamente la Regione Umbria e il Comune di Perugia non battono moneta, perchè altrimenti il motto da inciderci sopra lo avrebbero meglio di quello sul dollaro, in quanto pieno di speranza: in Udu we trust. - Sì va bene, De Rebotti ha problemi con le Ferrovie, ma sulle nomine va come un treno e senza che ci siano pendolari a mettersi sui binari. Due, sicuramente ottimi, professionisti, che vengono considerati a lui vicini come fossero compagni dello stesso scompartimento, hanno appena ottenuto rilevanti incarichi ternani. Maurizio Proietti, della Edilcostruzioni Proietti di Narni, è stato votato all’unanimità come presidente della Cassa edile provinciale di Terni. Dante Quagliozzi, invece, come rappresentante della piccola industria. Congratulazioni.
- I due nominati da Umbria 7, come da anticipazione di qualche giorno fa, l’eccellente assessore De Luca e il suo direttore onnipresente Morelli, sono pronti per decollare, con la delegazione di Assisi, verso Belem, foresta amazzonica, in pieno “wild Brasile”, per partecipare alla decisiva Cop 30 sui cambiamenti climatici. L’importanza della missione della pur piccola Umbria non si discute neppure, il costo neanche (la giunta regionale ha messo 184 milioni di tasse in più che non sono per la sanità e quindi possono essere utilizzate per qualunque evenienza), resta un dubbio marginale. Sembra che Cina, India, Usa, che in tre fanno 3 miliardi e 300 milioni di persone, abitante più, abitante meno, non siano più interessati alle discussioni della Cop 30.
E allora vien da pensare che la Cop nacque dalla riflessione sul famoso battito di ali d’una farfalla in Cina, che avrebbe prodotto ripercussioni fin dall’altra parte del pianeta. Ecco il dubbio: se la Cina, in ipotesi, si disinteressa alla Cop 30 e fa battere le ali di 1 miliardo e 300 milioni di farfalle, come si riduce la piccola Umbria, nonostante la coraggiosa missione di De Luca e Morelli?
Ps. per non infierire sui contribuenti umbri, speriamo che la prossima Cop 30 si faccia ad Ankara e non Australia.


