Sanità/ Colosimo (Corte dei Conti) apprezza l’impegno della Regione, ma intanto il pubblico eroga meno prestazioni del 2024

Liste d’attesa, nessuna schiarita. C’è invece un quadro con tante ombre: dall’elisoccorso alle Case di Comunità, al trattamento dei tumori di classe A fuori dai limiti di tempo previsti per legge, fino ai ritardi sul reclutamento del personale sanitario in tutti i settori

Marco Brunacci

PERUGIA – Sanità, ma soprattutto liste d’attesa, davanti alla Corte dei Conti. I temi? Tanti. L’apprezzamento del presidente Colosimo per l’impegno della giunta Proietti (presidente presente con la direttrice Donetti e tutto l’esercito dei dirigenti sanitari) è attestato nella premessa, ma non “senza sottolineare luci e ombre”.
Le luci: la determinazione a lavorare per miglioramenti, anche “su situazione ereditate” dalla vecchia giunta, la massima determinazione per predisporre una “programmazione strategica indispensabile per superare le difficoltà della sanità” in tempi rapidi (si parla di fine anno, ma siamo arrivati, e forse bisognerà far ricorso a tutto l’ottimismo della volontà per raggiungere il traguardo) insieme ad altri segnali che un magistrato e un collegio di chiarissima fama, equilibrio e competenza, sicuramente hanno verificato compulsando i documenti.
Umbria7 segnala invece qui di seguito le “ombre”, elencate da Colosimo, visto che sono quelle con le quali i cittadini pazienti si trovano a dover fare i conti.

  1. Le Case della salute al momento attive sono 6 su 23. Qualche accelerazione è segnalata, gli impegni anche. I risultati? Non ancora.
  2. Gli Ospedali di comunità sono 7 su 16 previsti. Ritardi sugli obiettivi Pnrr soprattutto per Orvieto, Montefalco, Umbertide. Per i primi due, i ritardi sono complicati da recuperare.
  3. L’elisoccorso. Adesso può volare anche di notte. La Corte sottolinea come sia strategico il funzionamento di questo servizio in una regione con l’orografia dell’Umbria e le conseguenti difficoltà a trasportare malati rapidamente verso gli ospedali di riferimento. Però è da completare la rete diffusa delle piazzole. Ritardi ammessi dalla Regione con una spiegazione che ha un qualcosa di agrodolce: i rallentamenti sarebbero dovuti all periodo elettorale in Toscana, dopo l’intesa tra Umbria e Toscana sull’elisoccorso. Da capire: è una buona cosa l’intesa tosco-umbra sull’elisoccorso? Tenendo presente che, se non altro, almeno un effetto negativo (legato al periodo elettorale) c’è stato.
  4. Reclutamento dell’indispensabile nuovo personale della sanità. Ritardi, ora certificati dalla Corte dei Conti, in tutti i settori, dai medici alle ostetriche ai paramedici. Problemi di concorsi. Nessuno ha la bacchetta magica. E però, visto che parliamo di sanità, non l’ha ordinato il dottore di raccontare bugie sul tema. Stesso discorso e stessi problemi per la formazione del personale.
  5. La Corte segnala un miglioramento della produttività della sanità pubblica regionale nel 2025 dello 0,8%. Prima di dare alcuni numeri che sono le “ombre” che più direttamente riguardano i cittadini. Francamente per nulla rassicuranti.
  6. Premessa: la Corte dei Conti prende atto che uno su due degli inviti telefonici a presentarsi, fatti ai cittadini per la erogazione delle prestazioni, viene disatteso. Le ragioni? Non solo la mancanza di senso civico, ma indubbiamente c’è anche questa. E’ il motivo per cui la Corte suggerisce di applicare “meccanismi sanzionatori” per i cittadini che non rispettano l’impegno preso, sul modello di quanto sta succedendo nel Lazio. La questione è ben nota, è uno dei problemi oggettivi e storici, insieme alla appropriatezza della prescrizione da parte dei medici di base. Vale per la giunta attuale, per quella precedente e per tutte le giunte.
    Ma se è consentito un insert tutto politico, la vecchia giunta di centrodestra è stata mandata a casa al grido: “Azzereremo le liste d’attesa”. Ora spiegare ai cittadini che, dopo una campagna elettorale con quei toni, si attivano “meccanismi sanzionatori” non è affatto facile. La sanità è una cosa serissima, dopo averla ridotta a cruento tema di campagna elettorale, è difficile risalire la china. E’ da escludere, però, che ci si possa presentare agli elettori di ieri, cittadini pazienti di oggi, con sanzioni per loro.
  7. Eccoci allora ai report sulle liste d’attesa. Per le prestazioni ambulatoriali, il campanello d’allarme per quelle erogate fuori dai tempi previsti suona forte e chiaro. Ma a preoccupare di più è il terzo dei tumori classe A (dalla prostata alla mammella al polmone) che vengono trattati oltre la soglia dei limiti di tempo indicati. La Regione segnala miglioramenti, ma con un istogramma, dice la Corte. Quindi senza possibilità di verifiche specifiche.
    Ancora erogazione in ritardo per un terzo di altre patologie di classe A. Arriviamo così alle prestazioni chirurgiche, nota ancora più dolente. Iniziamo dal positivo (poco): nella Asl 1, nei primi 9 mesi del 2025, sono state effettuate 10.412 prestazioni chirurgiche rispetto alle 10.206 dei nove mesi corrispondenti del 2024. All’Azienda ospedale di Terni (santo Casciari) si è passati da 3.556 del 2024 a 3.777.
    La Asl 2 e soprattutto l’Azienda ospedale di Perugia (ospedale di eccellenza di riferimento regionale) sono retrocesse insieme, invece, per oltre il 2%. Per concludere con una considerazione più politica: non solo le liste d’attesa non diminuiscono, ma sono aumentate.

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