TERNI – Che sia la volta buona. Palazzo Spada tenta l’ennesimo rilancio del servizio di bike sharing, la bicicletta pubblica condivisa nata nel 2015 con i fondi di Agenda Urbana, è stata un vero e proprio fallimento. Mai utilizzata dai ternani, figuriamoci dai turisti, che non hanno mai capito come fare a noleggiare le due ruote. Così, le 19 postazioni sparse per la città si sono presto desertificate. A stento sono rimaste le rastrelliere, che nel 2022 hanno cambiato nome e colore. Allora la giunta Latini decise di rinnovare “Valentina” proponendo un modello più green, anche nell’aspetto: da rosso a verde. «L’idea di chiamare lo stesso servizio con un nome nuovo non venne per caso – spiega l’ex sindaco Latini – ma si legava all’operazione messa in campo qualche mese prima con BusTer, il mezzo di trasporto pensato per muoversi all’interno della zona di salvaguardia ambientale non accessibile al traffico privato».
Ma neanche BikeTer decollò. Nel cassetto, comunque, Leonardo Latini lasciò un progetto di autofinanziamento del servizio, così che potesse comunque essere garantito a costo zero per l’amministrazione pubblica. IL DOCUMENTO
Oggi, grazie a quel documento, che porta la data di marzo 2019 e la firma di Porchetti, l’amministrazione Bandecchi rilancia il servizio con l’aggiunta di una piccola percentuale di mezzi elettrici, nella speranza che con la pedalata assistita l’utilizzo prenda piede. In cambio della gestione degli spazi pubblicitari su impianti da installare a cura della società che gestisce il bike sharing, come da progetto del 2019, le 19 stazioni saranno nuovamente ribbovate. Saranno invece cinquanta i totem pubblicitari che compariranno in città.


