Cultura, sociale, sport e sviluppo: la Fondazione Carit nel 2025 ci ha messo 10 milioni di euro

Il presidente Strinati annuncia l’ uscita dalla Consulta delle Fondazioni Umbre a far data dal primo gennaio 2026

TERNI – Nell’ormai tradizionale conferenza stampa di fine anno il presidente della Fondazione Carit, Emiliano Strinati, ha illustrato i più importanti interventi deliberati dal consiglio di amministrazione nel suo primo anno di mandato. «È stato un anno complesso per il perdurare di tensioni geopolitiche e di conflitti nel Mondo, che hanno generato instabilità e insicurezza. In questo scenario la Fondazione Carit ha portato avanti una politica di impiego finanziario del patrimonio prudente e diversificata, che ha consentito una adeguata redditività e il raggiungimento delle finalità istituzionali del nostro sodalizio».

Il rendimento della gestione finanziaria ha permesso di consolidare la posizione patrimoniale: nel rapporto annuale dell’Acri, la Fondazione Carit ha mantenuto il 31esimo posto tra le Fondazioni italiane e il 14simo  tra le Fondazioni medio – grandi.

Secondo l’Analisi di Gestione dell’Acri, redatta sulla base dell’ultimo bilancio approvato (2024), la Fondazione ha infatti registrato una redditività del patrimonio pari al 6,93 per cento (la redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni che si attesta al 6,8).  

Il presidente Strinati annuncia tuttavia l’ uscita dalla Consulta delle Fondazioni Umbre a far data dal primo gennaio 2026. «Alle basi della decisione – informa Strinati – si trova il particolare momento storico di difficoltà economica, ambientale e sanitaria, in cui versa il territorio di competenza della Fondazione, che impone la concentrazione delle risorse in maggior misura rispetto al passato. Risorse che quindi non possono, allo stato, essere distolte da tale destinazione. Ferma la volontà del presidente, a partire già dal prossimo anno, verificare se via sia stato, medio tempore, un sensibile miglioramento sui temi emergenziali anzidetti e così fidando, ricorrendone nuove condizioni, in un eventuale ripristino del rapporto associativo e contributivo con la Consulta».

Nel concludere la conferenza il presidente annuncia che nel 2026, come previsto da Documento Programmatico previsionale annuale, le disponibilità economiche ammontano a complessivi euro 10.004.588

Due persone sorridono davanti a un dipinto, indossando abiti eleganti, all'interno di una galleria d'arte.
Emiliano Strinati e Anna Ceccarelli di fronte ad una delle opere della Collezione d’arte

Nell’ambito delle iniziative proprie deliberate e realizzate nell’anno corrente sicuramente le più significative e rilevanti sono quelle riguardanti il settore dell’arte, attività e beni culturali. A febbraio 2025 si è tenuto, con l’organizzazione dell’Associazione Fisarmonica Umbra di Terni, il concerto musicale “Back to Bach” del trombettista Paolo Fresu con i Virtuosi Italiani presso la chiesa di San Francesco.

Da aprile a giugno si è svolta poi, a palazzo Montani Leoni, la grande mostra “Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’impressionismo tra Francia e Italia”, organizzata dalla Fondazione con la curatela della dott.ssa anna Ciccarelli e del prof. Pierluigi Carofanoche, anche quest’anno, ha registrato un gran numero di visitatori provenienti dal territorio, ma anche da altre regioni e turisti esteri in vacanza, sempre con l’ampia partecipazione degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Nell’ambito dell’attività istituzionale e in occasione di detta mostra sono state acquistate inoltre dalla Casa d’aste Asta Sotheby’s, a Parigi, due prestigiose opere d’arte degli impressionisti Alfred Sisley e Camille Pissarro, entrate a far parte della Collezione.

Il 2 luglio si è tenuto il tradizionale concerto estivo offerto dalla Fondazione alla città presso l’Anfiteatro romano di Terni, organizzato dall’Associazione Visionmusica, con la partecipazione di Stefano Di Battista 5tet & Colours Jazz Orchestra “La Dolce Vita”.

Da pochissimi giorni è stata, infine, inaugurata la seconda mostra del 2025, sempre a palazzo Montani Leoni, realizzata interamente in house, dal titolo Collezione d’Arte. Da Signorelli a Burri, con l’esposizione di 45 opere appartenenti alla collezione della Fondazione, con la curatela della dottoressa Anna Ciccarelli, che sarà visitabile fino al 1° marzo 2026.

Lo scorso 13 dicembre, infine, nella splendida cornice della chiesa di San Francesco, si è tenuto il tradizionale concerto di Natale della Fondazione, quest’anno allietato da “Le Altre Stagioni- Vivaldi, Piazzolla e Richter” dell’orchestra I Virtuosi Italiani con il direttore e solista Alberto Martini e violino solista Marcus Placci.

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